Pedone ucciso sull’Aurelia: L’automobilista: “Pensavo fosse un animale”

La vittima Ioan Puscasu, ucciso da un'auto sull'Aurelia

Disposta oggi una perizia cinematica per il tragico incidente costato la vita, a soli 44 anni (ne avrebbe compiuti 45 proprio il 29 gennaio), a Ioan Puscasu, il pedone investito lungo l’Aurelia, all’altezza del km 113, e ucciso nel tardo pomeriggio di domenica 22 gennaio da un’auto (inizialmente) pirata, una Citroen C5.

Disposta, oggi, la perizia cinematica per la morte di Ioan Puscasu, il pedone investito e ucciso

Il conducente, M. M., 56 anni, di Civitavecchia, si sarebbe presentato poco dopo nella stazione dell’Arma della sua città ammettendo le sue responsabilità e giustificando il suo mancato arresto con l’iniziale convinzione di aver urtato un animale.

Com’è tristemente noto, invece, si trattava proprio dell’operaio di origini rumene che stava camminando a bordo strada e che è stato falciato dalla vettura proveniente dalle sue spalle, decedendo con ogni probabilità sul colpo, e sbalzato al di là dello spartitraffico centrale, con la conseguenza che poi il suo corpo è stato travolto e mutilato da diversi altri veicoli che sopraggiungevano nel senso opposto, verso Grosseto: una fine orrenda. (leggi qui)

Il pm della Procura di Civitavecchia titolare del procedimento, Alessandro Gentile, ha automaticamente iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio stradale, con l’aggravante della fuga, il cinquantaseienne: non ha ritenuto necessario effettuare l’autopsia su quel che restava della povera salma della vittima, essendo chiare le cause del decesso dovuto all’investimento, rilasciando già mercoledì scorso il nulla per la sepoltura.

Ed ha invece disposto un accertamento tecnico non ripetibile per chiarire la dinamica del drammatico sinistro, nominando a tale scopo quale proprio Ctu l’ingegnere Riccardo De Santis.

Alle operazioni peritali, che inizieranno il 9 febbraio, parteciperà anche l’ingegnere Nicola Bartolini, quale consulente tecnico di parte messo disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui, attraverso il consulente legale Matteo Cesarini, si sono affidati i congiunti di Puscasu per fare piena luce sui fatti e per ottenere giustizia, con la collaborazione dell’avvocato Alessandro Giuseppe Maruccio, del foro di Civitavecchia.

Il quarantaquattrenne, che si trovava in Italia da diversi anni e che da ultimo era domiciliato a Tarquinia, lavorava come operaio, con mansione di operatore alla motosega e addetto al controllo della vegetazione infestante, presso la Inam, grossa impresa con sede legale a Roma e sede operativa a Montalto di Castro.

Ioan Puscasu lascia un figlio di 14 anni in Romania e due fratelli gemelli. La salma domenica è stata rimpatriata e nei prossimi giorni saranno celebrati i funerali nella città d‘origine della famiglia, Botosani.

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