Lazio, Ordine Geologi chiede sicurezza per il territorio e reclama revisione norme

Preoccupazione da parte dell'Ordine Geologi per la presenza di numerose aree a rischio idrogeologico che minano la sicurezza del territorio, con protocolli d'intesa da aggiornare

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Allarme rosso attivo per l’Ordine dei Geologi del Lazio che richiama l’attenzione sulla sicurezza del territorio a causa del grave rischio idrogeologico ed i frequenti allagamenti e chiede la revisione del nuovo Codice Appalti.

Preoccupazione da parte dell’Ordine Geologi per la presenza di numerose aree a rischio idrogeologico che minano la sicurezza del territorio, con protocolli d’intesa da aggiornare

Così si è espressa al riguardo la Presidentessa dell’ordine regionale geologi Lazio, Simonetta Ceraudo: “Il Paese chiede massima attenzione sulla proposta di norme che mettono a rischio i necessari approfondimenti di carattere geologico per intervenire correttamente sul territorio. Chiediamo la revisione, la Relazione Geologica è un elaborato fondamentale e imprescindibile, il geologo figura indispensabile per approfondimenti di indagine propedeutici ad un corretto intervento sul territorio”. 

Alla luce delle richieste dell’Ordine dei Geologi del Lazio, è opportuno ricordare che il rapporto dell’ISPRA “Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio – Edizione 2021” evidenzia come il 93,9% dei comuni italiani è a rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera, che si traduce in circa 1,3 milioni di abitanti che vivono a rischio frane e 6,8 milioni di abitanti a rischio alluvioni.

L’Ordine dei Geologi del Lazio ha sottolineato le proprie preoccupazioni e perplessità ai Presidenti delle Commissioni Ambiente della Camera dei Deputati e del Senato, chiedendo con forza che il Codice Appalti sia integrato anche in base alle osservazioni sollevate dall’OGL per garantire nei decenni futuri lavori ed interventi sul territorio compatibili con l’ambiente.

Nella fattispecie la Presidentessa spiega: “Il nostro territorio è soggetto ad una evoluzione geologica e morfologica dinamica e rapida ed è quindi importante che le compatibilità geologiche in generale debbano essere previste esplicitamente nel nuovo Codice Appalti. Da una prima lettura del documento prodotto dal Consiglio di Stato, la semplificazione più evidente che è stata introdotta riguarda la riduzione dei livelli di progettazione”

 Su questo tema dobbiamo a gran voce sottolineare la necessità e l’impellenza di integrare il nuovo Art. 41 della Parte IV della progettazione – Livelli e contenuti della progettazione – non solo con la lettera, già contenuta nell’art. 23 del D. Lgs. 50/2016.

“La compatibilità geologica, geomorfologica, idrogeologica, sismica dell’opera”, ora eliminata, e con l’esplicito richiamo alla Relazione Geologica, quale elaborato minimo da predisporre, questo nell’ottica di consolidare la qualità progettuale e la conseguente sicurezza dell’opera da realizzare”.

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La presidentessa dell’Ordine dei Geologi del Lazio, Simonetta Ceraudo

Oggi  – seguita la Presidentessa – ci troviamo al paradosso in cui mentre tutto il paese, politica compresa, chiede di attuare azioni che possano contribuire alla messa in sicurezza dei nostri territori, vedi il Decreto Ischia, di contro vengono prodotte norme attraverso le quali si rischia di andare in deroga a quegli interventi che garantiscono i necessari approfondimenti di indagine propedeutici ad un corretto intervento sul territorio”.

Pertanto l’ordine Geologi ha chiesto con forza che il Codice Appalti sia integrato anche in base alle osservazioni sollevate dall’OGL –  la Relazione Geologica deve essere richiesta e resa obbligatoria in tutti i livelli di progettazione, assicurando in tal modo, già nella prima fase di progettazione, tutti gli approfondimenti tecnici di carattere geologico, geomorfologico e idrogeologico sulla base di specifiche indagini atte allo studio delle evidenze geologiche e geomorfologiche presenti nel sito di intervento, della struttura e dei caratteri fisici del sottosuolo al fine di definire nel dettaglio il modello geologico tecnico;

–  Nel Codice deve essere espressamente ribadito che la Relazione Geologica non possa essere oggetto di subappalto e che il geologo intrattenga un rapporto diretto con il Committente e assuma verso quest’ultimo conseguenti responsabilità dirette.

In tutta Italia il rischio idrogeologico si traduce in circa 1,3 milioni di abitanti che vivono a rischio frane e 6,8 milioni di abitanti a rischio alluvioni.

Le famiglie a rischio sono quasi 548.000 per frane e oltre 2,9 milioni per alluvioni. Su un totale di oltre 14,5 milioni di edifici, quelli ubicati in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata sono oltre 565.000 (3,9%), quelli ubicati in aree inondabili nello scenario medio sono oltre 1,5 milioni (10,7%).

Il report di ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – genera dunque preoccupazione soprattutto nell’ottica di un futuro caratterizzato da eventi meteo sempre più intensi che gravano pesantemente sull’incidenza dei fenomeni erosivi e alluvionali del nostro territorio.

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