Caso Omerovic, i poliziotti indagati salgono a sei

Altri due poliziotti indagati per il caso del 36enne volato dalla finestra a Primavalle. L'accusa depistaggio

Ci sono due nuovi poliziotti indagati nell’inchiesta aperta a piazzale Clodio su quanto accaduto il 25 luglio ad Hasib Omerovic, il 36enne rom sordomuto precipitato dalla finestra dell’appartamento in cui viveva con la sua famiglia.

Altri due poliziotti indagati per il caso del 36enne volato dalla finestra a Primavalle. L’accusa depistaggio

Oltre ai quattro agenti del commissariato di Primavalle che erano entrati nell’abitazione per un controllo non autorizzati (di cui uno è ora ai domiciliari per aver torturato la vittima prima della caduta dalla finestra), sono indagati altri due poliziotti dello stesso distretto.

Sono accusati di depistaggio, perché “in concorso con altri appartenenti alla Polizia di Stato – riporta l’imputazione -, al fine di sviare le indagini in merito alle cause per le quali Omerovic precipitava nel vuoto dalla finestra della sua stanza da letto, modificavano artificiosamente lo stato dei luoghi dell’appartamento sito in via Gerolamo Aleandro, prima del sopralluogo” eseguito dalla polizia scientifica.

Ai due nuovi indagati viene contestato anche di “aver affermato il falso in sede di sommarie informazioni testimoniali rese al pubblico ministero, in merito alla continuativa presenza presso lo stabile di via Gerolamo Aleandro di personale del XIV distretto di Primavalle in attesa dell’intervento della polizia scientifica, nonché in relazione alle condizioni dell’appartamento dove abitavano gli Omerovic”. (leggi qui)

L’abitazione sequestrata

Per questo il sostituto procuratore Stefano Luciani ha disposto il sequestro dell’abitazione degli Omerovic (che subito dopo avevano lasciato l’abitazione) al fine di rilevare eventuali tracce ematiche e impronte papillari lasciate all’interno dell’immobile dagli indagati.

Al momento la posizione più pesante resta quella di Andrea P., il poliziotto finito agli arresti domiciliari poco prima di Natale con l’accusa di tortura e falso.

L’agente era entrato in casa degli Omerovic insieme ad altri tre colleghi, ora indagati per falso in relazione all’annotazione di servizio redatta dopo il controllo, nella quale erano state omesse le violenze che avrebbe commesso l’agente su Hasib. Il poliziotto, infatti, aveva schiaffeggiato il 36enne e poi gli aveva ordinato di non fare più foto a una ragazzina.

La tortura

Pochi giorni prima si Facebook una residente di Primavalle aveva inserito un post (poi rimosso) che accusava il giovane sordomuto di molestare adolescenti nel quartiere. Dopo averlo preso a schiaffi, l’agente avrebbe legato i polsi di Hasib Omerovic costringendolo a restare su una sedia dove poi è stato minacciato con un coltello.

Nella ricostruzione della Squadra Mobile, Hasib, rimasto solo nella stanza Hasib avrebbe aperto la finestra. Sentendo il rumore della serranda, gli agenti sono tornati nella stanza e lo hanno trovato sul davanzale dove poi ha perso l’equilibrio precipitando per nove metri.

Il poliziotto poi arrestato, durante l’interrogatorio di garanzia, assistito dagli avvocati Remo Pannain e Eugenio Pini (deceduto ieri, leggi qui) aveva respinto ogni accusa. (leggi qui)

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Caso Omerovic, arresti domiciliari per un poliziotto di Primavalle. L’accusa tortura