Morte di Pasolini, chiesta la riapertura delle indagini: “Prove nuove ed importanti”

Morte di Pasolini: svelate alla Commissione antimafia le implicazioni della Banda della Magloiana. Il legale della famiglia con una petizione: “Riaprite le indagini”

A 47 anni dall’omicidio di Pier Paolo Pasolini nella notte tra il 1° e 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia, una petizione online chiede che la Magistratura disponga la riapertura delle indagini per arrivare alla verità sulla morte del regista e scrittore. A lanciarla l’Avvocato Stefano Maccioni, per fare luce su una vicenda di cronaca a dir poco strana e piena di punti oscuri.

Morte di Pasolini, la Commissione antimafia rese noto di aver sentito “Er Crispino”. Il legale della famiglia con una petizione: “Riaprite le indagini”

Il corpo martoriato di Pier Paolo Pasolini, colpito più volte da un assassino che non è sporco di sangue, un Pasolini atletico che non riesce a difendersi dal suo killer dalla corporatura esile e un plantare destro ed una maglia verde trovate nella sua auto che non appartengono né a lui né al suo omicida.

Queste le stranezze e i punti oscuri con cui l’Avvocato Maccioni, promotore della petizione online su charge.org, per la riapertura delle indagini sulla morte di Pasolini, apre e motiva l’intenzione di chiedere il sostegno degli utenti a tal scopo.

“Un delitto menzogna – spiega – dato in pasto ad un Paese ampiamente bigotto e ad una classe dirigente pronta a svendere la propria dignità “a fin di bene” e che ha lasciato che avvenisse un’esecuzione efferata rimasta impunita. Tutto viene chiuso velocemente, mettendo il punto ad un’altra “operazione” da manuale spacciata come una morte squallida”.

La colpa di Pier Paolo Pasolini era il coraggio, secondo quanto rimarcato dall’Avvocato che 2009 presentò un’istanza di riapertura delle indagini che con l’esame del DNA sui reperti del delitto confermarono la presenza di altre persone, e che oggi con le attuali metodologie potrebbe far risalire forse al vero movente dell’omicidio.

A novembre del 1974, sul Corriere della sera, Pasolini lanciò il suo famoso “Io so”, in riferimento tra le varie a fatti e nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969, e dei responsabili delle stragi di Brescia e Bologna dei primi mesi del 1974. Tutto senza avere  però in mano alcuna prova certa.

Con la riapertura delle indagini – spiega – raccogliemmo elementi su molti dei protagonisti di quella vicenda, come quelli sui legami criminali con la Banda della Magliana di uno dei testimoni presenti la sera dell’uccisione di Pasolini. Erano prove nuove ed importanti, ma nonostante ciò il Tribunale di Roma archiviò tutto il 27 maggio 2015, troppo il tempo passato per scoprire la verità sulla barbara esecuzione di uno dei più grandi intellettuali del ‘900″.

A non pensarla allo stesso modo si stanno dimostrando tante persone, gli stessi che appena la petizione è stata messa online hanno sottoscritto parola per parola l’istanza del legale.

Da tenere in considerazione il fatto che a dicembre dello scorso anno la Commissione antimafia rese noto di aver sentito Er Crispino (Maurizio Abbatino), che avrebbe dichiarato di aver effettuato il furto delle pizze del film Salò o le 120 giornate di Sodoma su commissione. Una rivelazione dell’ex della banda della Magliana che confermerebbe l’ipotesi di una trappola per attirare il regista all’Idroscalo di Ostia per riottenere quelle pellicole in cambio di denaro.

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