Sequestrato, picchiato con una barra di ferro e tenuto sotto scacco da una pistola. Erano state ore da incubo a ottobre per un cinquantenne di Aprilia sequestrato da una banda di criminali. Ieri i carabinieri hanno arrestato tre degli aguzzini con l’accusa di tentato omicidio, sequestro di persona in concorso, violenza privata e minacce.
L’uomo sequestrato aveva riportato ferite guaribili in due mesi
I provvedimenti cautelari sono state eseguiti dai carabinieri della sezione operativa del Norm di Aprilia che hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura di Latina. Due degli arrestati sono finiti in carcere, il terzo ai domiciliari.
Le indagini sono state avviate a fine di ottobre quando la vittima, un cinquantenne di Aprilia, aveva denunciato di essere stato sequestrato, picchiato con una barra di ferro, e trascinato in più luoghi. Botte che gli erano costate una prognosi di guarigione di due mesi.
L’uomo era stato sequestrato e portato in diversi posti isolati tra Aprilia e Nettuno e tenuto costantemente sotto la minaccia di una pistola. All’occorrenza botte alla testa e calci e sprangate dappertutto.
Ferite che avrebbero potuto portare alla morte della vittima colpita con incredibile ferocia, secondo l’autorità giudiziaria.
Dopo mesi di indagini minuziose i militari hanno proceduto agli arresti e hanno individuato il veicolo utilizzato. Un’automobile rubata che nel frattempo era stata anche bruciata per cancellare qualsiasi traccia.
Il precedente
Ad agosto un caso analogo. Un dipendente di una società edile era stato sequestrato mentre andava al lavoro da un 35enne che poi pretendeva soldi.
Per sollecitare il pagamento il sequestratore aveva inviato ai vertici aziendali della società fotografie e video ritraenti la vittima con il volto tumefatto (leggi qui).
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