Infernetto perde 1,3 milioni di euro in opere pubbliche

Via della Cacciuta senza opere pubbliche all'Infernetto

L’Infernetto perde 1,3 milioni di euro che erano disponibili fin dal 2012 per la realizzazione di opere pubbliche al servizio del quadrante ovest del quartiere. L’amministrazione locale non è stata in grado di finalizzare quei fondi e, quindi, la Ragioneria generale del Comune di Roma li ha assorbiti al bilancio del Campidoglio, destinandoli a altre opere.

E’ emerso oggi, giovedì 26 novembre, nel corso della risposta al Question time posto in X Municipio dal consigliere di Fratelli d’Italia, Pierfrancesco Marchesi, impegnato da sempre alla vicenda. “Per la prima volta nella storia – riassume Marchesi – nel 2012 il Campidoglio ha destinato l’intero ammontare degli oneri concessori di una urbanizzazione, quella della cooperativa legata ai vigili del fuoco di via della Cacciuta, alla realizzazione di opere in loco. Parliamo di 1,3 milioni di euro. E questa amministrazione in tutto questo tempo non è stata in grado di spendere i soldi”.

Da quella urbanizzazione la comunità ha ricavato un presidio dove ospitare una squadra di vigili del fuoco al servizio dell’antincendio del territorio ma anche un bel gruzzoletto per il quale potevano essere realizzabili tre opere: asfaltatura di via Marebbe, rondò all’incrocio tra via del Lido di Castelporziano e via Marebbe, bonifica, allargamento e asfaltatura di via della Cacciuta.

E’ una vergogna – commenta Pierfrancesco Marchesi – C’erano i progetti, erano stati approvati dalle conferenze di servizio e mi risulta che siano state espletate anche le gare d’appalto. Ci sono precise responsabilità politiche dietro questa vicenda e lo denunciamo con grande forza: una volta che si era conquistata una cospicua somma per opere pubbliche, si è preferito rinunciarvi. Ci dovrà essere spiegato per quale motivo”.

L’assessore municipale ai Lavori pubblici, Claudio Bollini, nel corso della question time ha specificato che i fondi potranno essere recuperati purchè nel 2021 si svolgano nuovamente le conferenze di servizio e le relative gare d’appalto. Insomma, si dovrebbe compiere in un anno ciò che non si è stati capaci di concluderlo in otto.

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