Giuseppe Piraino, medico sportivo: “Vi spiego perché il bagno in mare a Capodanno non è per tutti”

Tuffo rituale di Capodanno, la parola all'esperto: "Un folklore che è meglio evitare se si hanno alcune problematiche di salute di base" 

Roma: come ogni 1° di gennaio sulle spiagge del Litorale romano si rinnoverà la tradizione del tuffo al mare. Il rito benaugurale per aprire l’anno nuovo vedrà in tanti riunirsi sull’arenile, per compiere insieme un gesto che all’apparenza sembra solo una sferzata di salute dall’effetto tonificante, ma che invece non è sempre consigliabile (leggi qui).

A spiegare perché è il dottor Giuseppe Piraino, Cardiologo e medico sportivo da 45 anni a Ostia in via della Gondole 169.

Tuffo rituale di Capodanno, la parola all’esperto: “Un folklore che è meglio evitare se si hanno alcune problematiche di salute di base”

Si tratterà a tutti gli effetti solo di un tuffo fuori stagione con l’acqua un po’ più fredda. Ma anche se per pochi secondi di resistenza in qualche caso, e fino a qualche minuto per i più temerari e atleti, il rituale di Capodanno non è tra le cose più consigliabili da fare.

E’ bene che si sappia infatti, che per quanto possa sembrare questo il modo più salutare di inaugurare il nuovo anno, così non è, perché i bagni belli freddi se non addirittura ghiacciati non sono in nessun caso un toccasana per l’organismo, nemmeno se si è un nuotatore esperto e in perfetta salute

Intanto c’è da mettere in conto la conseguenza del contatto improvviso con l’acqua fredda che induce uno shock termico, un’immediata inspirazione e la rapida costrizione dei vasi sanguigni.

Le parti periferiche del corpo richiamano il sangue che inizia a mancare dagli organi interni, mettendo a dura il soggetto dal punto di vista cardiaco: Il cuorespiega Piraino affronta in sostanza un super lavoro per compensare il disequilibrio, ed il pericolo consiste proprio in questo sforzo che può creare complicazioni ulteriori se il soggetto che si butta in acqua ha per altro dei problemi cardiovascolari di base”.

Le docce fredde al contrario fanno bene al sistema immunitario e alla circolazione: “La doccia fredda è una situazione più confortevole e consigliabile – prosegue Piraino –, soprattutto per il fatto che consente di raggiungere con più facilità un accappatoio e la possibilità di scaldarsi con un doccia tiepida. Il tuffo in mare, quindi all’aperto, ci costringe invece a restare per più tempo con i freddo addosso. Se per una persona perfettamente in salute non è il massimo, men che mai dovrebbe farlo chi ha di base delle problematiche polmonari, cardiache ed anche renali, perché l’azione del tuffo in mare con lo shock termico e ‘adrenalinico’, non farà altro che aumentare la funzione renale”.

Anche questo aspetto del folklore del Capodanno insomma, va affrontato con un po’ più di accortezze di quanto si immagini, e il rito si può rispettare ma stando al parare dell’esperto non è per tutti: “E’ una cosa che si può fare una volta l’anno ma con grande responsabilità. Chi decide di mettersi costume e cuffia per fare il tuffo del 1° gennaio, non deve avere solo una buona salute di base, ma anche una buona salute in quel momento specifico, senza strascichi di raffreddore o indigestioni da abbuffate natalizie” conclude il dott. Piraino.

Per quanto riguarda poi questioni o falsi miti legati al beneficio e all’estetica con effetto tonificante e pseudo dimagrante, vanno anche questi ridimensionati. Nel primo caso è il rilascio dell’adrenalina in risposta allo shock termico a dare un momentaneo effetto di beneficio, nel secondo caso invece la pratica provocherebbe addirittura l’effetto contrario stimolando la produzione di uno strato di grasso protettivo per garantire calore.

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Ostia, tutto pronto per il bagno di Capodanno (e c’è chi si è tuffato anche a Natale)