Reddito di Cittadinanza 2023, come rinnovarlo, quando scade, quanto dura e a chi spetta: le ultime novità

Reddito di Cittadinanza ridotto a 7 mesi: cosa fare per non perdere il sussidio prima del 2023

Il Reddito di cittadinanza, è stato uno degli argomenti più discussi di questo fine 2022, e nelle ultime ore com’era previsto ha visto proposte alcune modifiche nella Commissione Bilancio fiume con momenti di tensione.

Il provvedimento deciso taglierà il reddito di cittadinanza, che nel 2023 subirà unariduzione da 8 a 7 mesi delle attuali mensilità“. Si tratta soltanto di un emendamento, che deve ancora passare al vaglio del Parlamento, ma che prevede la rinuncia al Reddito di cittadinanza dopo sette mesi degli “occupabili“, esclusi i nuclei familiari con almeno un minore, un disabile o una persona con più di 60 anni. Intanto per chi lo percepisce attenzione alle scadenze per continuare a riceverlo.

Reddito di Cittadinanza ridotto a 7 mesi: cosa fare per non perdere il sussidio prima del 2023

Anche se verranno ridotte le mensilità del Reddito di Cittadinanza, i requisiti e le modalità per chi lo riceve di Rinnovare il sussidio restano le stesse. Per i percettori del Reddito di Cittadinanza che vogliono continuare a riceverlo anche nel 2023, è il momento di attivarsi per presentare l’indicatore ISEE aggiornato.

entro il 31 gennaio 2023 infatti, per non far decadere automaticamente il beneficio si dovrà dovrà presentare la DSU rinnovata ai fini ISEE, cioè l’indicatore aggiornato che è una prassi obbligatoria per il rinnovo, mentre per il mese di gennaio il sussidio andrà da sé perché riferito ancora all’ISEE 2022.

Reddito di cittadinanza: come rinnovarlo prima che l’INPS lo sospenda e come avviene la compensazione arretrati

Per continuare a ricevere il Reddito di Cittadinanza anche il prossimo anno i beneficiari dovranno presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica ai fini ISEE aggiornata entro la data del 31 gennaio 2023 che avrà validità fino al 31 dicembre dell’anno in cui viene presentata.

Per non perdere la continuità nel pagamento dunque, quanto viene richiesto, è il rinnovo per le somme erogate dal mese di febbraio dell’anno successivo perché la mensilità di gennaio è riferita ai redditi di dicembre e quindi dell’ISEE precedente.

Il nucleo familiare beneficiario inoltre, potrà presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica per ISEE corrente solo previa presentazione della DSU per ISEE ordinario.

E’ importante sapere che, se alla date del 31 gennaio 2023 i beneficiari non avessero ancora presentato il nuovo ISEE, la prestazione sarà sospesa in automatico, ma sarà poi riattivata entro il mese successivo a quello di presentazione della DSU, con la possibilità quindi di non perdere completamente il sussidio. L’INPS inoltre, verificata la regolarità dell’ISEE aggiornato, provvederà a versare due assegni mensili fino alla compensazione degli arretrati che erano stati sospesi in attesa di documentazione.

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