Roma: un poliziotto 56enne dopo anni di indagini è stato condannato ieri, 13 dicembre, dal tribunale capitolino, a 7 anni di carcere per la violenza sessuale perpetrata anni fa ai danni di una 16enne affetta da problemi psichici, dopo che i due si erano conosciuti tramite amicizie di famiglia in comune. In aggiunta, altri 4 anni per una condanna aggiuntiva arrivata ai suoi danni per via delle minacce continue alla famiglia di lei dopo che i genitori si erano opposti alla relazione.
Le indagini, durate anni, sono giunte al termine in questi giorni e hanno portato alla condanna del poliziotto, che aveva approfittato di una minore con problemi psichici
L’aggravante per il condannato è stata che, oltre ad approfittare delle problematiche psichiche della teenager, questi aveva puntato forte sul suo status, presentandosi subito agli occhi della ragazzina come poliziotto, seducendo l’adolescente grazie al fascino della divisa e del ruolo che ricopriva.
Dopo la prima conoscenza, dal 2017 sono iniziati il corteggiamento, i regali, i complimenti nei confronti della ragazza, le dichiarazioni di amore folle, con l’incontro tra i due che era avvenuto grazie ad amici comuni.
Le attenzioni del cinquantaseienne hanno così fatto breccia nel cuore della giovane, generando un rapporto che è sfociato nelle molestie, nella violenza sessuale e in condotte persecutorie.
Intessuta la relazione clandestina, le fragilità della minorenne sono emerse, nonostante il rapporto, durata circa un anna, termini nel 2018.
C’erano stati degli strascichi pericolosi: in quel periodo la 16enne usciva di nascosto con l’uomo senza dire nulla ai genitori, fuggiva da casa, non diceva dove fosse, e, al culmine, arrivò anche una gravidanza indesiderata, poi interrotta.
Pertanto, scoperta a quel punto la liaison malsana, senza successo i genitori di lei avevano cercato di dissuaderla dal vedere il poliziotto, ma la minore aveva ormai perso la testa per lui.
A quel punto il 56enne, nonostante tutto fosse ormai alla luce del sole, ha iniziato a minacciare sia la sua giovane ex amante che la sua famiglia.
Asseriva di poter rivelare in pubblico in qualsiasi momento dettagli sulla sua sfera privata e cercava di intimorirli dicendo loro che era un rappresentante delle forze dell’ordine.
Il clima di paura che si era instaurato venne spezzato grazie all’intervento della polizia che al termine delle indagini ha emesso un ordine di custodia cautelare dopo aver ricostruito nel dettaglio la lunga vicenda.
Decisivo in tal senso il coraggio dei genitori e della 16enne che avevano dato impulso alle indagini contro lo stalker sporgendo denuncia.
Proprio ieri alla fine è giunta la pronuncia del tribunale romano che ha inflitto 7 anni di carcere all’aggressore per violenza sessuale, contestandogli numerosi rapporti sessuali imposti forzatamente alla giovane donna.
Unitamente a questa condanna è arrivata a suo danno anche la richiesta al risarcimento dei danni, oltre ad un’ulteriore pena accessoria di altri 4 anni di reclusione per minacce, per un totale di 11 anni.
La somma pattuita che andrà pagata dall’agente di polizia sarà di 5mila euro per i genitori e 20mila per la ragazza.
In un altro episodio più recente di molestie a stampo sessuale verificatosi presso la metro C alla fermata Centocelle (leggi qui), vi avevamo raccontato della storia dell’egiziano che è stato condannato al carcere per aver baciato sulle labbra un’altra minorenne.
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Tenta di baciare in metro una minorenne: 22enne egiziano in carcere