Omicidi a Fidene, falle nei poligoni. Ora la stretta

La decisione del prefetto è di oggi: "Stretta sui poligoni, mai più maglie larghe"

Poligoni nel mirino dopo la strage di Fidene. “Programmeremo una stretta sui poligoni di tiro”, ha annunciato il prefetto di Roma, Bruno Frattasi. “L’assassino si è allontanato da un poligono con la pistola eludendo i controlli”. Stretta sulla sicurezza.

La decisione del prefetto è di oggi: “Stretta sui poligoni, mai più maglie larghe”

L’annuncio di Frattasi è di oggi, all’indomani dei tre omicidi durante la riunione di condominio. Il Prefetto ha specificato che avrebbe parlato “con il questore e le altre forze di Polizia per vedere i controlli amministrativi che possiamo fare quanto alla regolarità della conduzione della gestione da parte dei vari gestori di queste strutture”.

Frattasi è intervenuto sull’argomento al termine della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, d’intesa con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, proprio per esaminare la tragedia di Fidene.  (leggi qui)

L’assassino si è allontanato con la pistola

È giusto che si pianifichi e che l’attività si porti avanti con rapidità, questo posso dire con riguardo alla generalità delle strutture che andremo a controllare – ha dichiarato il Prefetto – Non posso esprimermi su quello che è successo ieri, certo resta il fatto che una persona si è allontanata con l’arma da una struttura di tiro eludendo i controlli”.

Ma riguardo a quello che è accaduto ieri  non posso pronunciarmi assolutamente, anche per il rispetto che occorre dare alle attività che sono in corso di indagine, affidate alla magistratura. Individuare responsabilità prima che l’abbia fatto la magistratura non è corretto farlo“, ha poi aggiunto.

Fidene sotto choc

Sono ancora sotto choc, intanto, i residenti nella zona di Fidene, dove ieri il 57enne Claudio Campiti, ha sparato nel corso di una riunione di condominio uccidendo tre donne e ferendo altre quattro persone.

Più mazzi di fiori, anche con rose e gerbere, sono stati deposti a fianco del gazebo esterno del bar “Posto giusto”, teatro della tragedia.

I fiori sono stati lasciati dai vicini in memoria di Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi e Nicoletta Golisano, le tre donne assassinate.

Attorno al gazebo un nastro bianco e rosso delimita il perimetro della sala, scena del crimine.

L’assassino: “Mi avete tolto l’acqua”

Mafiosi mi avete lasciato senza acqua”: secondo i testimoni oculari è quanto ha urlato, subito dopo aver aperto il fuoco.

Lo racconta uno dei residenti del consorzio Valleverde, ancora sconvolto all’indomani della sparatoria.

Maurizio stamattina è tornato sulla scena del crimine insieme alla moglie. In cinque sono saltati addosso a Campiti per fermarlo. “Diceva che siamo mafiosi e che lo abbiamo lasciato senz’acqua, io lo bloccavo, gli stavo sopra con le ginocchia, eravamo in 4 o 5 a fermarlo, alcuni sono usciti, altri si sono sentiti male”.

“È stata una cosa disumana, aveva una forza inaudita – racconta ancora Maurizio -. Ci siamo buttati addosso e lo abbiamo immobilizzato. Ce l’aveva soprattutto con la dirigenza (del consorzio, ndr), pretendeva l’allaccio alle fogne, all’acqua e alla luce ma non era idoneo. Non si era nemmeno mai presentato alle riunioni”.

“Controlli inesistenti”

A puntare il dito contro “l’inesistenza dei controlli”, il segretario nazionale del Sivap, il Sindacato Autonomo Vigilanza Privata, Vincenzo Del Vicario.

La strage di Fidene conferma l’assoluta inadeguatezza dell’organizzazione e del sistema dei controlli preventivi di pubblica sicurezza sull’uso delle armi e sui poligoni di tiro pubblici e privati”, ha denunciato Del Vicario.

È così che al Tiro a segno nazionale di Roma nessuno verificava da anni l’adeguatezza delle procedure di sicurezza per l’affidamento delle armi e delle munizioni ai tiratori, lasciando aperte falle fin troppo evidenti – ha spiegato -. Armeria distante dalle linee di tiro, nessun controllo agli ingressi (in entrata e uscita), mancanza di vigilanza e di metal detector, assenza di conteggio delle munizioni esplose, assenza di effettive procedure per la rilevazione delle anomalie sulla linea di tiro e conseguente allarme, sono solo alcuni degli evidenti difetti che ogni Guardia Giurata ha potuto rilevare durante le esercitazioni periodiche, con l’assenza assoluta di controlli”.

“Rigorosissimo il controllo per le Guardie Giurate, ma solo cartolare: pagare l’esercitazione e produrre i libretti di tiro per i controlli meramente burocratici della Questura”, ha aggiunto il sindacalista.

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