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Ostia, erosione e mareggiate devastano gli stabilimenti. I Balneari: “Urge intervenire”

La categoria dei balneari chiede tempi certi ed interventi urgenti, lamentando come le mareggiate continue stiano devastando gli stabilimenti da Levante a Ponente

Ostia, l’erosione e l’effetto delle potenti mareggiate eccezionali che anche nella notte scorsa, il 10 dicembre, hanno imperversato lungo il litorale, frutto anche dell’allerta meteo diramata dalla protezione civile (leggi qui) hanno causato nuovi e ingenti danni a diversi stabilimenti della cittadina lidense.

La categoria dei balneari chiede tempi certi ed interventi urgenti, lamentando come le mareggiate continue stiano devastando gli stabilimenti da Levante a Ponente

I balneari del lido chiedono interventi urgenti per poter sopravvivere ad un inverno contraddistinto dal maltempo eccezionale, che sta creando disastri a tutte le latitudini.

Basti ricordare le problematiche causate dal maltempo dello scorso 22 novembre (leggi qui) e lo stato di calamità che era stato richiesto a Fregene (leggi qui).

Il copione non è cambiato e abbiamo sentito, per un aggiornamento sulla situazione e la conta dei danni, Massimo Muzzarelli, Presidente di Federbalneari Roma: “Di nuovo mareggiata eccezionale – esordisce Muzzarelli -. Mare e vento hanno spazzato via in poche ore le protezioni che con il lavoro di una settimana si erano approntate. Proseguono i crolli delle strutture, chioschi e pedane trascinati in mare mentre oltre un metro di acqua invade i locali più bassi. Mareggiata ancora in corso, forse domani riusciremo a valutare la reale entità dei danni. Atteso per la prossima settimana un incontro con la Regione per provvedimenti di emergenza”.

In particolare, prosegue Muzzarelli, la parte al momento più colpita è quella di Levante, dove “Nel tempo non sono mai state fatte adeguate operazioni di ripascimento degli arenili, né sono state approntate strutture che difendano la costa dalle mareggiate e dall’erosione del mare”.

In un altro articolo delle settimane scorse vi avevamo infatti raccontato che invece sul lungomare di Ponente, ad Ostia, erano riprese le operazioni per dotare alcune aree di apposite scogliere a “T” o a “Pennello” (leggi qui), mentre a Levante tutto tace, e i risultati catastrofici si vedono.

Nel dettaglio, racconta Muzzarelli a canaledieci.it “Gli stabilimenti più colpiti sono per il momento quelli del Kursaal, dello Sporting Beach, dello Shilling, del V Lounge e de La Vittoria, anche se tantissimi altre strutture sono state devastate, anche se in misura minore. Mi preme sottolineare, come dicevo prima, che per evitare tutto questo speriamo la prossima settimana di avere un incontro con la Regione, anche se credo che grossi interventi per contenere la furia del mare, prima di aprile, non se ne potranno fare, e dunque ci aspetta un bruttissimo e pericolosissimo inverno”.

Tuttavia, rammenta Muzzarelli Questo era un disastro ambientale annunciato, e credo che come misura emergenziale sarebbero assolutamente necessari dei ripascimenti, dato che ora al posto della sabbia c’è solo il mare, anche se ad oggi non so dire se e quando questo avverranno. Sarebbe meglio farli subito, ma dipenderà dai tempi di reazione della Regione. Il top sarebbe dotare le aree più esposte di strutture di contenimento solide, che siano le scogliere a pennello od altri sistemi”.

Fabio Balini dello “Shilling”, è estremamente duro e caustico nelle sue dichiarazioni al riguardo: “Al mio stabilimento l’erosione ed il mare hanno causato danni per oltre 500mila euro e la cosa peggiore è che al posto della sabbia ora c’è solo mare. Davanti a un immobilismo di questo tipo non si può combattere, mi sono veramente stancato, noi balneari siamo diventati dei puntaspilli, io personalmente non ce la faccio più. La cittadinanza ci vede in modo negativo, da anni, noi balneari siamo considerati alla stregua di delinquenti, e sono veramente avvilito”.

“Il mareevidenzia amareggiato Balinisi è portato via tutto il litorale e i danni sono incalcolabili sia dal punto di vista economico dovuto alla distruzione che a quello di una già perduta valenza turistica. Ostia sta morendo, sento parlare di Piano Arenili, di Bandi, di spiagge di tutti i romani, ma mi domando se ve ne siano ancora. Ci servono tempi certi e comprensione per una categoria come quella dei balneari, troppo martoriata”.

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