Giallo sulla morte di Alessia Sbal sul GRA: i familiari cercano testimoni

Oggi l’udienza di convalida per il camionista che avrebbe travolto l’estetista scesa dalla sua Panda sul Gra dopo un incidente

Alessia Sbal, la donna investita e uccisa sul Gra dal camionista

E’ un appello pieno di dignità ma fermo e determinato quello che gli amici e i parenti di Alessia Sbal, 42 anni, l’estetista uccisa sul GRA nella sera di domenica 4 dicembre dopo essere scesa per un “imprevisto” alla sua Panda (leggi qui). Per quell’incidente è stato arrestato per l’accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso Flavio Focassati, camionista di 47 anni, incensurato (leggi qui).

Oggi l’udienza di convalida per il camionista che avrebbe travolto l’estetista scesa dalla sua Panda sul Gra dopo un incidente

Familiari e amici di Alessia hanno diffuso nelle ultime ore sui social un appello affinchè chi è stato testimone di quanto accaduto quella maledetta sera di domenica “tra le 20,34 e le 21,00” al km 2,600 “nei pressi dell’uscita Casalotti-Boccea carreggiata interna”. “Cerchiamo testimoni che possano avere visto un camion speronare la macchina di Alessia e subito dopo l’investimento. Potete recarvi alla polizia stradale di Settebagni o contattarmi in privato” è il post firmato da Floriana Donatone che può essere contattata attraverso facebook.

Oggi il camionista accusato del delitto, posto agli arresti domiciliari, sarà davanti al gip per l’udienza di convalida. Rischia la detenzione in carcere ma la ricerca di testimoni si rende necessaria per fare luce su quello che si presenza come un giallo. Dietro la morte di Alessia, infatti, potrebbe esserci l’autista di un secondo mezzo pesante.

A renderlo noto è la ricostruzione fatta da Repubblica. Le ultime parole di Alessia Sbal sarebbero state al telefono mentre parlava con una sua amica. Era allarmata, spaventata: “Quel camion mi sta tagliando la strada, ma che fa? Ehi, ma sei matto? Mi è venuto addosso. Devo attaccare, devo attaccare“. Poi, il silenzio. Erano le 20,38 di domenica 4 dicembre.

E’ una delle tre chiamate, una in uscita e due in entrata al 112, il numero unico di emergenza, scoperte dalla famiglia di Alessia. Le chiamate sono tra le 20,39 e le 20,44, subito dopo che Alessia, estetista che stava per inaugurare un suo centro bellezza a Monteverde, ha riattaccato con l’amica. Ma c’è anche il giallo. Le indagini vanno avanti e non è escluso che a tagliare la strada ad Alessia, che amava i cani e stava finalmente realizzando il suo sogno professionale con l’apertura del suo laboratorio a Monteverde, sia stato un altro mezzo pesante e non quello del camionista in stato di fermo.

La sorella di Alessia, Ilaria, riassume il tono delle telefonate prima che la donna venisse travolta una volta fermatasi sulla corsia d’emergenza e indossato il fratino catarifrangente. “Mia sorella era spaventata – accusa Ilaria – per questo ha chiamato il 112. La prima chiamata dura 23 secondi, la seconda, in arrivo dal 112, dura un minuto. Alla terza, sempre ricevuta da Alessia dal numero di emergenza, non risponde. Questo significa che mia sorella ha parlato con qualcuno che le ha dato il consiglio di uscire dall’auto e ha messo il giubbetto. Mi chiedo il perché“.

Nella chiamata con l’amica, registrata e consegnata agli investigatori, Alessia appariva spaventata. “Quell’uomo ha tagliato la strada a mia sorella, ce l’aveva con lei. L’ha impaurita e poi l’ha travolta“, dice ancora Ilaria.

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