Ciampino: Lo storico locale da ballo, una vera “discoteca simbolo”, che è stata il tempio romano della salsa, della bachata, della rumba e di tutti i balli latino-americani sta venendo demolito in questi giorni di dicembre per una storia di abusi che non possono essere sanati, in una zona con vincolo paesaggistico che ha generato quindi l’obbligo, dopo qualche rinvio, di smantellare tutto già a partire da dicembre. Cessa di fatto di esistere il celebre punto d’incontro per tutti gli appassionati di balli caraibici, situato in Via Ranuccio Bianchi Bandinelli 130 .
I numerosi abusi non sanabili rendono necessaria la demolizione del locale da ballo. Dramma social da parte di generazioni di clienti
Ben 62 abusi sarebbero stati dichiarati insanabili e sottoposti a ordinanze di abbattimento, nessuna sanatoria è stata concessa e adesso nessuno sa cosa sarà allestito in futuro all’interno della gigantesca area dove troneggiavano da decenni numerosi capannoni all’interno dei quali si sono scatenati anche fino all’alba generazioni di cittadini di tutta Roma, in particolare del quadrante sud ed est.
Musica dal vivo a tutto volume, 6 sale da ballo gigantesche ed anche un ristorante interno, tutto per il divertimento ed il tempo libero che ha fatto divertire i romani a più non posso: tutto questo ora sta venendo smontato pezzo per pezzo.
A guardare le foto (tratte dal profilo Facebook di Paolo Selmi) e leggere i commenti sotto alle stesse, pubblicate in un accorato post dedicato, si sottolinea che sta avvenendo lo smantellamento di un luogo che nel suo settore ha segnato un’epoca.
Un’ autentica “marea umana” di persone, storie, emozioni, serate di ballo e musica sfrenata sono passate per questi luoghi.
Paolo sottolinea nel post “Si dice che alcune cose , una volta che le hai amate, diventano tue per sempre. Questo penso sara‘ così per tanti di voi che in tutti questi anni avete fatto parte di questo luogo. Daje”.
Andrea nel dare un’altra chiave di lettura del perchè sia stato chiuso aggiunge dettagli: “Nell’indagine era finita anche la vicenda relativa all’Hotel Alta Quota Palacavicchi di via di Ciampino, una zona ‘ricadente nel cono aereo dell’aeroporto di Ciampino e sottoposta a vincolo paesaggistico’ e realizzato ‘senza alcun permesso a costruire'”.
Daniele ad esempio scrive commosso: “Se ne và un mito….”, mentre Walter, altrettanto sinteticamente dice: “Quanti bei ricordi”.
Fabio anche lui sulla stessa falsariga esprime grande commozione:“Ero pressoché un Giovinotto e ricordo eravamo una grande squadra tosta… Cominciai qui la mia avventura da “Buttafuori” che mi ha portato in seguito poi in mille altri posti e che dopo 23 anni dura ancora! Quanti ricordi… Dio solo lo sa… Adios Pala”.
Un altro internauta, Salvatore, visto che in molti non sanno dei problemi edilizi che affliggevano lo stabile in questione, spiega: “Per chi chiede come mai la demolizione”purtroppo le speculazioni economiche arrivano a termine prima o poi”.
Qualcuno lo rimpiange per il fatto di averci lavorato, come Patrizia che dice: “Sono stata dipendente del palacavicchi per 23 anni, che amarezza”.
Oltre alla vicenda del Palacavicchi, per altri motivi, ovvero per il drammatico aumento delle bollette e del carovita ha chiuso, a inizio mese di novembre, lo storico, centenario panificio Palombi, fondato nel 1898 nel cuore della vecchia via della “Dolcevita”, Via Vittorio Veneto (leggi qui).
In quel caso, nel pieno centro storico di Roma, nella via della ricchezza per eccellenza, la crisi e la miriade di “serrande abbassate” non ha risparmiato neanche una delle attività più storiche, come il panificio in questione. Difatti tramite il suo profilo ufficiale facebook, l’azienda in questone aveva annunciato ufficialmente tramite un post accorato che chiudeva i battenti dopo ben centoventiquattro anni di storia e potrebbe davvero essere per sempre.
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Roma, chiude nel cuore di Via Veneto lo storico panificio Palombi: venne fondato nel 1898
