Blitz di protesta nella tarda mattinata del primo venerdì di dicembre da parte degli attivisti, nei pressi dei Licei Righi e Tasso. Le motivazioni
Roma: blitz fulmineo nella tarda mattinata di oggi, venerdì 2 dicembre, da parte di una cinquantina di attivisti dei movimenti per la casa, tra cui alcuni rappresentanti di famiglie senza un’abitazione, che hanno occupato un villino in Via Sicilia 164, nel Rione Ludovisi, a due passi da Corso d’Italia. Presenti i rappresentanti dei sindacati A.s.i.a-Usb (dal cui profilo instagram è tratta la foto di questo articolo) ed il collettivo studentesco di “Cambiare Rotta”.
Tutto questo non fa che inasprire i disagi per i cittadini e per la mobilità capitolina già gravemente congestionata dal maxi-sciopero che sta attanagliando la Capitale e molte altre città italiane (leggi qui) e che avrà una ulteriore coda con un’altra manifestazione contro la guerra ed il carovita prevista per domani, sabato 3 (leggi qui).
E la cosa drammatica è che anche senza bisogno di incrociare le braccia, questa mattinata per i trasporti capitolini è stata terrificante: Metro A chiusa per un guasto, corse saltate della Metromare e linee tram limitate per un incidente (leggi qui).
Dunque si è verificato un vero e proprio caos per i trasporti pubblici prima ancora dello stop per lo sciopero nazionale.
Nel dettaglio, tornando invece all’occupazione e alla protesta inscenata in Via Sicilia, poco prima delle 13 della mattinata odierna, gli attivisti si sono appropriati di un villino sfitto a due passi dai prestigiosi licei del Righi e del Tasso.
Tra le dichiarazioni diramate dagli attivisti, tra le più importanti vi è questa: “Chi non ha lavoro, nè casa nè reddito, ha solo questo modo per scioperare, riprendendo gli spazi necessari alla propria sopravvivenza”.
Il villino appartiene attualmente ad una società immobiliare che è in liquidazione, privo di pavimenti e con un cantiere fermo da tempo.
Sul posto, all’incrocio tra via Romagna e via Sicilia si sono prontamente schierati dei cordoni di polizia con alcuni blindati, per monitorare lo stato dell’occupazione tuttora in corso.
Tra gli occupanti anche 5 famiglie provenienti da Viale delle Province senza casa dall’estate scorsa (invece alla maggior parte dei nuclei familiari risiedenti in questa strada era già stata recentemente assegnata un’abitazione).
Uno striscione in particolare desta scalpore, ed è contro il decreto anti-rave del Governo Meloni – in discussione alle Camere – e per l’attuazione della direttiva sulla residenza e recita testualmente: “Siamo in 49…ma le famiglie in povertà sono 11 milioni. E a Roma 300mila persone senza casa”.
I manifestanti fanno riferimento al numero 50, ovvero quello posto come limite massimo per non considerare un evento come rave illegale.
Un altro drappo invece cita indirettamente la direttiva Gualtieri che applica la deroga all’articolo 5 del decreto Renzi-Lupi, ovvero quello che non permette l’iscrizione di residenza a chi occupa nell’illegalità.
Giova ricordare che l’articolo 5 riguarda riguarda prima di tutto proprio chi vive nelle occupazioni ma va a danneggiare anche persone come gli studenti e i fuori sede, che non hanno un contratto d’affitto.
Si spera che i contestatori liberino dunque il villino di cui sopra già nella giornata di oggi, e questi ultimi chiedono a gran voce, forse già per la prossima settimana, l’apertura di un tavolo di confronto sia con Andrea Tobia Zevi – Assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative della Città Eterna – che con il prefetto capitolino Bruno Frattasi, per affrontare proprio le cause scatentanti dell’occupazione odierna.
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