Blitz al teatro Argentina, gli anarchici interrompono l’Amleto. Protesta contro il 41 bis

Gli anarchici hanno srotolato uno striscione e distribuito volantini: in fuga prima dell'arrivo della Polizia

Blitz degli anarchici al Teatro Argentina. Durante l’Amleto in scena ieri sera, sabato 26 novembre, un gruppo di anarchici è salito sul palco, interrompendo lo spettacolo, per protestare contro il 41 bis.

Gli anarchici hanno srotolato uno striscione e distribuito volantini: in fuga prima dell’arrivo della Polizia

Con uno striscione “C’è del marcio in Italia: no al 41bis” è stato contestato l’articolo dell’ordinamento penitenziario che prevede il carcere duro anche in caso di gravi motivi di ordine e di sicurezza pubblica.

La citazione sullo striscione, per catturare di più l’attenzione degli spettatori, è stata “tratta” proprio dall’Amleto (“C’è del marcio in Danimarca”, “Something is rotten in the state of Denmark”). Quando è arrivata la polizia gli anarchici avevano già lanciato dei volantini ed erano scappati via.

Scopo del blitz chiedere l’uscita dal 41 bis dell’anarchico sardo Alfredo Cospito, condannato all’ergastolo ostativo e in sciopero della fame da fine ottobre.

Gli anarchici hanno poi rivendicato l’azione con una lunga nota. “Oggi è stato interrotto lo spettacolo “Amleto” al teatro Argentina a Roma. Nonostante i lavoratori del teatro si siano trasformati in un vero servizio d’ordine a tutela degli interessi padronali, siamo con determinazione riusciti a salire sul palco, a srotolare uno striscione con su scritto “C’è del Marcio in Italia: NO al 41 bis”, a lanciare dei volantini e a leggere parte del comunicato che, qui sotto, riportiamo integralmente”, hanno annunciato.

Siamo qui perché Alfredo Cospito è al 41 bis. Il 41 bis è un regime di detenzione studiato appositamente per annichilire l’individuo…”.

Gli anarchici: il 41 bis una vendetta

Il 41 bis ad Alfredo non è solo vendetta, è anche volontà di togliere la parola. Perché la parola, quando non resta un mero esercizio retorico: è un arma.
Alfredo è in sciopero della fame da più di un mese per ottenere il suo declassamento e contro l’ergastolo ostativo…”

“A lui si sono aggregati i prigionieri e le prigioniere anarchici ed anarchiche Juan Sorroche, Ivan Alocco ed Anna Beniamino. Usano lo sciopero della fame perché nella condizione d’isolamento in cui si trovano è, forse, l’unica forma di lotta a loro disposizione”, continua il comunicato.

“Con forza e coraggio mettono a repentaglio la loro incolumità, la loro vita… mentre voi siete seduti qui ad assistere ad una messinscena e non vi rendete conto che tutto lo è.

Accecati dai vostri privilegi pensate che la democrazia sia il miglior sistema possibile e guardate indignati nazioni esotiche dove le persone vengono calpestate.

Volete verità e giustizia per Giulio Regeni e ve ne fottete dei 14 morti fatti in carcere l’8 marzo 2020 dalla democrazia italiana. Ve ne fottete degli 80 suicidi di carcere avvenuti da gennaio ad oggi. Ve ne fottete dei campi di concentramento per migranti disseminati per il bel paese.

Non siamo venuti a sensibilizzarvi. Se ancora dormite sonni tranquilli… il divertimento ve lo roviniamo…”.

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