Tenta di strozzare un’infermiera perché, a suo dire, aspettava da troppo tempo la sua visita al pronto soccorso. È successo all’ospedale Sant’Andrea di Roma ieri.
L’infermiera aggredita al Sant’Andrea, la paziente poi è fuggita via
Ad aggredire l’infermiera una paziente sulla cinquantina: stanca di aspettare ha protestato più volte e poi ha aggredito una delle infermiere incaricate del triage. L’ha spintonata e poi le ha messo le mani al collo. E alla fine si è allontanata.
“All’infermiera va la nostra solidarietà – hanno premesso il Presidente dell’Ordine degli Infermieri di Roma Maurizio Zega e il Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma Antonio Magi – ma quando un fenomeno che sembra eccezionale diventa ripetitivo, allora ci si deve interrogare sulle sue cause strutturali, non solo sulla logica dell’emergenza, dalla quale pare che non si possa mai uscire”.
Per Zega e Magi alla base delle ripetute aggressione “ci sarebbe un grave disagio sociale e a pagarne il costo sono gli operatori sanitari“.
“Se si digita su Google ‘aggressione’ e ‘Pronto soccorso’, si ha una idea dell’infinito: tale sembra infatti il numero delle aggressioni che subiscono infermieri e medici che si trovano a essere ‘i nostri eroi’ nei pronto soccorso. Lo avevamo denunciato meno di un mese fa, e ora è toccato ad una infermiera del Sant’Andrea”, hanno aggiunto.
“Anche per questo, e anche perché rispondendo ai compiti che ci sono affidati in quanto enti sussidiari dello stato qualche idea in materia ce l’avremmo – ha concluso Magi – chiediamo e richiediamo da tempo di essere ascoltati, e che si affrontino questo e altri problemi strutturali in adeguati confronti tra le autorità locali e le professioni sanitarie“.
A fine agosto un uomo in attesa aveva danneggiato l’ingresso dell’ospedale di Tivoli (leggi qui) seminando paura tra i pazienti.
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Far West al pronto soccorso di Tivoli, l’Asl: “Tolleranza zero”
