Ostia, pusher si autodenuncia con l’App “Youpol”: per il 19enne pena sospesa

Acquista lo stupefacente con l'intento di rivenderlo ma si pente e contatta la Polizia di Stato con l'applicazione "Youpol", pensata per segnalare episodi di bullismo, spaccio e violenza domestica

Aveva acquistato circa 400 grammi di hashish con l’intenzione di rivendere la stupefacente, ma un ravvedimento lo ha portato ad autodenunciarsi tramite una delle modalità più in uso tra i giovani, un’App, proprio quella messa a disposizione della Polizia di Stato per le segnalazioni di questo tipo: “Youpol”. I dettagli.

Acquista lo stupefacente con l’intento di rivenderlo ma si pente e contatta la Polizia di Stato con l’applicazione “Youpol”, pensata per segnalare episodi di bullismo, spaccio e violenza domestica

Presa consapevolezza del suo reato, ha utilizzato “Youpol”, l’applicazione che permette all’utente di interagire direttamente con la Polizia di Stato, inviando segnalazioni su episodi di bullismo, spaccio e violenza domestica, ed ha denunciato se stesso, per  aver comprato delle droga con la finalità di spacciarla.

L’episodio avvenuto ad Ostia nelle ultime ore, vede come protagonista reo confesso, un giovane di 19 anni, che dopo aver acquistato 400 grammi di stupefacente si è messo in contatto con la Polizia di Stato e lo ha confessato, prima che l’hashish diventasse per lui una fonte di guadagno illegale.

Lo stupefacente lo aveva acquistato pochi giorni prima con tutte le intenzioni di rivenderlo, ma qualcosa deve essere scattato nella sua testa, tanto da fargli vedere in questa applicazione “Youpol”, pensata proprio per i giovani e per consentirgli di fare delle denunce, un’ancora di salvezza.

L’app può a tutti gli effetti funzionare come una denuncia, per trasmettere alla Polizia video, audio, immagini e testo su situazioni di bullismo o di spaccio di stupefacenti o di violenza domestica, sulla quale poter più velocemente intervenire, e arrivando in modo capillare ovunque, perchè a portata di mano, consente di non pensarci troppo e, come recita un noto film, “fare la cosa giusta”.

Con questa chiave di accesso dunque, il ragazzo ha mandato una segnalazione in modalità geolocalizzata alla Sala Operativa, così consentendo agli agenti del X Distretto “Lido di Roma” di individuarlo e arrestarlo per spaccio.

Pentitosi del proprio gesto, il 19enne ha quindi consegnato lo stupefacente, circa 400 grammi di hashish e dopo la convalida dell’arresto a seguito del patteggiamento, la pena di 10 mesi e 20 giorni è stata sospesa.

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Ostia, il tribunale “giustifica” lo spaccio e rimette in libertà gli arrestati