Ardea, falsi certificati anti vaccino Covid: sospeso medico di base No Vax

Il medico No Vax rilasciava i falsi certificati. Ai domiciliari una avvocatessa per segnalare il dottore infedele si faceva pagare dai clienti

Per non sottoporsi al vaccino anti Covid bastava rivolgersi alle persone giuste. E così spuntavano i falsi certificati di esenzione vaccinale che permettevano di continuare a lavorare anche a insegnanti, psicologi e baristi ultracinquantenni convinti No Vax. A organizzare il raggiro, tra Ardea e Latina, a dispetto del sistema sanitario nazionale una avvocatessa e un medico di base. La prima che procacciava i clienti e intascava soldi è finita agli arresti domiciliari; mentre il dottore, un medico di base No Vax, è stato sospeso dal servizio per un anno.

Il medico No Vax rilasciava i falsi certificati. Ai domiciliari una avvocatessa per segnalare il dottore infedele si faceva pagare dai clienti

Il reato contestato dalla procura di Velletri, che ha chiesto e ottenuto le due misure cautelari, il falso ideologico. Destinatari dei provvedimenti eseguiti dai Nas, coordinati dal maggiore Felice Egidio, nella mattinata di oggi, mercoledì 14 settembre, un’avvocatessa del Foro di Latina e un medico di medicina della Asl Roma 6.

Per il sanitario, un medico di base in servizio ad Ardea, il gip ha previsto una misura più leggera perché essendo un convinto No Vax rilasciava le false attestazioni senza pretendere soldi, mentre l’avvocatessa per segnalare tra Roma e Latina il medico consenziente si faceva pagare direttamente dai clienti almeno 150 euro.

E’ il risultato di una indagine avviata lo scorso marzo dai militari del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità pontino. Nel passare a rassegna le certificazioni di esenzione all’obbligo vaccinale gli investigatori hanno notato una serie di attestazioni sospette contandone a fine inchiesta almeno un centinaio.

Un’attività, è stato presto accertato, gestita da un medico in violazione dei propri doveri: rilasciava infatti le false certificazioni a chiunque intendeva proseguire la propria attività lavorativa senza ottemperare all’obbligo vaccinale, per lo più ultracinquantenni che senza non si sarebbero potuti recare al lavoro.

Bastava pagare. A guadagnarci in particolare l’avvocatessa. Per le somme ricevute, 150 euro a persona indirizzata al medico infedele, l’avvocatessa emetteva anche la relativa fattura, un falso per prestazioni mai eseguite.

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