Tifosi lasciati fuori dallo stadio, il caso Ostiamare finisce in procura

Scontro col Campidoglio per l'Ostiamare: i tifosi chiedono garanzie. Intanto a piazzale Clodio sono stati aperti due fascicoli

Il caso Ostiamare finisce in procura e per due risvolti: per lo stadio chiuso a causa di presunte irregolarità. E per le minacce rivolte da una frangia dei tifosi, stufi di essere lasciati fuori, all’assessore comunale allo sport Alessandro Onorato, accusato di disinteresse rispetto questione.

Scontro col Campidoglio per l’Ostiamare: i tifosi chiedono garanzie. Intanto a piazzale Clodio sono stati aperti due fascicoli

Ad annunciare il doppio interessamento della procura proprio Onorato: “Sullo stadio di via Amenduni dell’Ostiamare sarà la Procura a fare chiarezza – ha detto – Quanto accaduto in questi anni sui manufatti, che risultato abusivi da decenni, è all’esame dei magistrati da qualche mese come atto dovuto in conseguenza dei verbali di accertamento dopo i sopralluoghi congiunti del dipartimento sport, del Municipio X e della Polizia di Roma Capitale”.

Ma non è tutto: c’è anche il caso degli insulti e delle minacce: “Ho presentato una puntuale e documentata denuncia sulle minacce e sulle diffamazioni che ho ricevuto in questi giorni da parte di sedicenti tifosi, che nulla hanno a che vedere con i valori del calcio e dello sport“, ha aggiunto l’assessore.

La vicenda è esplosa all’inizio del nuovo campionato. Anche per questa stagione i tifosi dell’Ostiamare, infatti, sono costretti – cosa che succede dallo scorso inverno – a rinunciare agli spalti nelle partite giocate in casa. I match si svolgono infatti a porte chiuse e la notte del 1° settembre i tifosi, stanchi della situazione, si sono recati davanti al municipio per protestare (leggi qui).

Posizionano due striscioni per dimostrare il loro dissenso, in modo che l’indomani mattina, giorno del match, siano visibili.

Ma, invece del supporto, arriva la denuncia ai più facinorosi. “Alessandro Onorato vanta di esser tifoso da sempre dell’Om e accusa il presidente Di Paolo di fomentare i tifosi, quando non sa che i tifosi dell’Ostiamare non hanno mai avuto né padroni né chi gli dice cosa fare”, precisavano ieri sulla pagina Facebook ufficiale gli Ultras Ostia old story.

La direzione cultura del Comune di Roma, come fa sapere lo stesso Di Paolo, ha informato la questura di Roma e gli uffici competenti dell’amministrazione capitolina che al titolare dell’impianto sportivo non sarebbe mai stata rilasciata autorizzazione di pubblico spettacolo ai sensi dell’art. 68 del Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza.

Domenica prossima, intanto, i tifosi per seguire la partita (prevista in casa) contro l’Orvietana, dovranno andare invece fino al campo di Ladispoli.

Pietro Malara, da capogruppo Fratelli d’Italia del X Municipio, ha presentato una interrogazione al Campidoglio assieme al collega Giuseppe Conforzi.

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Striscione e proteste social dei tifosi dell’Ostiamare: “Rischio di un altro Campionato fuori casa”