Roma: è stato tratto in slavo dai Vigili del Fuoco il bimbo trovato chiuso dentro una macchina parcheggiata nell’area di sosta della Stazione metropolitana Anagnina. A notare il piccolo è stato un passante che ha subito dato l’allarme e farlo tirare fuori dall’auto già diventata incandescente sotto al sole. E’ caccia ai due genitori non ancora rintracciati, che potrebbero dover rispondere di abbandono di minore.
Chiuso dentro l’auto al parcheggio dell’Anagnina: bimbo soccorso grazie all’allarme di un passante. E’ caccia ai genitori scomparsi del minore
Un’auto parcheggiata come ce ne sono a centinaia alla Stazione Anagnina, poteva diventare una trappola mortale per il bambino rimasto letteralmente prigioniero del mezzo, chiuso dentro dai suoi genitori.
Il gesto abominevole è stato scoperto nelle ultime ore da un uomo che stava percorrendo l’area esterna del parcheggio, e che di passaggio probabilmente per raggiungere la propria auto, ha notato il bambino seduto nei sedili posteriori del veicolo chiuso, parcheggiato al sole.
L’immediata reazione dell’uomo, dopo aver tentato di capire dall’esterno lo stato del bimbo, è stata quella di cercare aiuto e lanciare l’allarme tramite il numero unico 112, che ha inviato una squadra dei Vigili del Fuoco per estrarre repentinamente il bimbo da quella scatola infuocata.
Tratto in salvo, il bambino è stato affidato alle cure degli operatori dell’ARES 118 ma le sue condizioni per quanto reso noto, non sarebbero preoccupanti, la velocità dell’intervento e forse il fatto che il bambino non si trovasse da molto tempo chiuso sotto al sole, gli ha evitato il peggio.
E’ mistero intanto su che fine abbiano fatto i suoi genitori, che anche al momento del trambusto per liberare il bambino non si sono presentati. Le forze dell’ordine sono quindi sulle loro tracce, cercando due soggetti che stando alla targa straniera del mezzo, non sarebbero di nazionalità italiana.
Le indagini sono in corso, ma non si esclude nessuna ipotesi dall’abbandono volontario, alla distrazione irresponsabile che poteva causare gravi conseguenze al minore, fino alla possibilità del decesso se di lui non si fosse accorto nessuno.
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