Salvi (per ora) i suini della Sfattoria degli ultimi: il Tar concede la sospensiva

Bloccato l'abbattimento dei 140 maiali e cinghiali della Sfattoria: il caso sarà rivalutato a settembre

peste suina

La vita dei 140 tra maiali e cinghiali ospiti della Sfattoria, alle porte di Roma, per ora è salva. Il Tar ha concesso la sospensiva, l’abbattimento è stato sospeso. L’associazione animalista che se ne occupa infatti ha ripresentato un ricorso ordinario al Tar dopo che ieri il Tribunale aveva rigettato il ricorso straordinario.

Bloccato l’abbattimento dei 140 maiali e cinghiali della Sfattoria: il caso sarà rivalutato a settembre, ma fino al 18 agosto scongiurati abbattimenti

E’ stato sospeso sino al 18 agosto e non sino al 14 settembre, dunque, l’abbattimento degli animali della Sfattoria. Lo precisa l’ufficio stampa della Giustizia Amministrativa, rettificando le notizie circolare ieri. Il Tar del Lazio ha rinviato la decisione, sottolinea la nota, “in attesa degli adempimenti istruttori” sospendendo l’abbattimento “fino al 18 agosto”. “Occorre acquisire chiarimenti in merito all’effettiva sussistenza del rischio di propagazione dell’epidemia nella struttura” e la decisione arriverà entro il 18 agosto, con decreto cautelare monocratico a firma del Presidente di turno.

L’ordinanza di abbattimento della Asl Roma 1 di Roma è tornata a non essere più esecutiva. I volontari della Sfattoria e le persone che li stanno sostenendo, almeno duecento, avevano annunciato uno sciopero della fame contro le iniziali decisioni.

Oggi, sabato 13 agosto, la novità. “Nel pomeriggio di oggi il Tar Lazio, con decreto n. 5380 a firma della presidente Rizzetto, ha finalmente accolto la nostra richiesta di sospensiva urgente del provvedimento di abbattimento firmato dalla Asl Roma 1 in data 8 agosto” – annunciano soddisfatti i volontari della Sfattoria, specificando che i magistrati amministrativi hanno fissato per il 14 settembre la data della udienza per approfondire la questione, ordinando alla Asl il deposito di altri documenti.

Le parti hanno tempo fino al 18 agosto (almeno fino a quella data dunque sono scongiurati gli abbattimenti) per portare documentazione a sostegno delle proprie tesi. A seguire, su istanza dell’Asl, potrebbe essere emesso nuovo decreto monocratico che conferma o revoca il presente. La prima Camera di Consiglio utile per la trattazione collegiale della domanda cautelare è fissata al 14 settembre prossimo.

«Il rischio dell’abbattimento non è scongiurato», commentano le associazioni intervenute nel procedimento innanzi al Tar del Lazio, «ma siamo certi che una soluzione si possa trovare e la sospensione dell’abbattimento, per consentire un approfondimento da parte del Tar, è la prima luce in fondo al tunnel».

La battaglia è appena iniziata anche per tutti gli altri animali oggetto di attenzione morbosa ed incivile delle nostre amministrazioni territoriali – spiegano i volontari -. Istituzioni che hanno dichiarato una guerra inutile, ingiusta e soprattutto stupida, solo perché i nostri amministratori non sono in grado di eliminare i rifiuti dalle strade di Roma, unica ragione della urbanizzazione dei cinghiali e della conseguente diffusione della peste suina“.

Le speranze dei volontari sembravano essere svanite ieri vista anche la nota diffusa dal commissario straordinario per la peste suina, Angelo Ferrari: “Non è accoglibile la richiesta di non procedere all’abbattimento dei suini in questione, anche tenuto conto della carenza ed inadeguatezza delle misure di biosicurezza come comunicato dall’Asl Roma 1”.

Accusa sempre respinta dalla Sfattoria. “L‘area dispone di una doppia recinzione molto solida a due corridoi che impedisce il contatto tra i loro animali e quelli esterni potenzialmente infetti“, hanno specificato più volte (leggi qui).

Intanto avanti la raccolta di firme su change.org, quasi 200mila firme, tra le prime 50 nella storia di Change.org in Italia.

Anche Daniela Poggi oggi ha difeso la battaglia della Sfattoria. “Su quei poveri esseri animali salvati da morte sicura, perfettamente sani, curati e amati ma soprattutto rispettati, pende una drammatica sentenza che dobbiamo, vogliamo annullare La peste suina non è trasmissibile all’uomo e ad altri animali – ha detto – Questi maiali e cinghiali sono in perfetta salute. La peste suina è una “malattia economica”. Se si eliminassero le esportazioni e importazioni di animali, questa malattia non esisterebbe“.

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Peste suina a Roma, oltre 100 maiali e cinghiali saranno abbattuti