Finisce in manette “il Principe” Matteo Costacurta, tra i sicari dell’agguato di Acilia

L'uomo, 38 anni, è soprannominato "Il Principe" per le sue nobili origini ed i tanti possedimenti sparsi tra l'Olgiata e San Pietro, dove è proprietario di svariati Bed and Breakfast

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Finisce in manette Matteo Costacurta, 38 anni, per tutti “il Principe”, membro di una famiglia aristocratica di ascendenze venete. Ricchissimo, tanto da avere svariate proprietà nella Roma “bene”, all’Olgiata e con diversi bed and breakfast in zona san Pietro, motivo per cui come secondo appellativo aveva proprio “San Pietro”.

L’uomo, 38 anni, è soprannominato “Il Principe” per le sue nobili origini ed i tanti possedimenti sparsi tra l’Olgiata e San Pietro, dove è proprietario di svariati Bed and Breakfast

Su di lui penderebbero diverse accuse per tentato omicidio ed estorsione. Tutto parte dall’ottobre 2020, quando ad Acilia, come vi abbiamo raccontato in un precedente articolo, (leggi qui) un uomo in sella ad uno scooter aveva sparato diversi colpi contro un 45enne del posto, che stava transitando in strada in bicicletta.

Lo scooter in base alle indagini della Procura, sarebbe stato guidato da Costacurta, insieme ad un altro complice, assoldati per uccidere Alessio Marzani, l’uomo in bicicletta.

Dopo averlo affiancato gli avrebbero sparato, in base alle ricostruzioni delle forze dell’ordine, due volte al braccio ed al petto. La vittima, in una pozza di sangue era scappata all’interno di un palazzo per salvarsi la vita, grazie all’intervento di un condomino che gli aprì la porta e chiamò i carabinieri. Marzani venne ferito gravemente e operato presso l’ospedale San Camillo per le ferite riportate, con una prognosi di 45 giorni.

Da questo episodio partirono poi le indagini dei carabinieri che culminarono successivamente, lo scorso 31 luglio, in cinque misure di custodia cautelare.

Tra gli indagati anche l’ex calciatore della primavera della Lazio, Alessandro Corvesi, classe 1988, originario di Dragona, già arrestato perché trovato in possesso di ben 27 chilogrammi di cocaina (Leggi qui). Corvesi, insieme a un cittadino albanese 36enne, anche lui arrestato, avrebbe fatto da intermediario.

Ricordiamo che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, pertanto, gli indagati devono considerarsi innocenti sino alla condanna definitiva.

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