Rapporto Legambiente: “Troppi stabilimenti, poche spiagge libere”

Legambiente presenta il nuovo rapporto "Spiagge 2022. Nel Lazio record di arenili occupati dagli stabilimenti

spiagge

Sono ancora troppo poche le spiagge libere nel Lazio, nonostante la legge regionale preveda che almeno il 50 per cento degli arenili di ogni comune costiero siano accessibili senza dover pagare l’ingresso. A denunciare la situazione è l’ultimo rapporto “Spiagge 2022” di Legambiente: la norma varata dalla Regione – sottolinea il dossier – viene puntualmente disattesa e violata. Succede in particolare a Ostia, Terracina, Sperlonga e al Circeo, dove stabilimenti e complessi turistici occupano una percentuale di spazio ben superiore alla soglia massima indicata dalla normativa.

Legambiente presenta il nuovo rapporto “Spiagge 2022. Nel Lazio record di spiagge occupate dagli stabilimenti

“Ci siamo dotati di una buona legge, che però è ancora da applicare, soprattutto dove intere porzioni di costa risultano ancora inaccessibili”, dichiara il presidente di Legambiente Lazio Roberto Scacchi. “Per farlo – prosegue – sono fondamentali le stesure corrette dei piani di utilizzo degli arenili e la volontà politica delle amministrazioni di garantire a tutti il diritto al mare. Ma è necessaria anche una cittadinanza attiva che continui a denunciare gli episodi nei quali il diritto al litorale viene usurpato da file di ombrelloni e sdraio”, afferma Scacchi. “Nel litorale di Roma è evidente l’eccessivo numero di stabilimenti balneari. Serve un piano di utilizzo degli arenili incisivo, per riportare la normalità.

“Promossa solo Capocotta”

Ci sono tanti esempi negativi nel nostro dossier – continua Scacchi – dal caso di Ostia e del suo lungomuro, a quelli di Sperlonga, Minturno, San Felice, ma anche quello della buona pratica di Capocotta dove è presente l’unica esperienza di spiaggia romana concessa per bando pubblico e dove, dal chiosco Mediterranea sono arrivate le migliori notizie nel passo in termini di ripristino della legalità e della fruizione sostenibile e oggi quelle di un magnifico aumento della zona dunale protetta, nel pieno della Riserva Statale del Litorale Romano”, conclude il presidente di Legambiente Lazio.

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