Tour Legambiente per controllare la salute dei laghi romani: i più inquinati

Laghi del Lazio, Legambiente: "Dobbiamo migliorarne la salubrità. Hanno un ruolo strategico come risorsa idrica e per il turismo"

Sono stati presentati nelle ultime ore i risultati delle analisi microbiologiche sulle acque dei bacini lacustri della Città Metropolitana di Roma. E’ la terza tappa del tour Legambiente a bordo della Goletta dei laghi nel Lazio, dove a risultare ancora critica, è la situazione nel Lago di Bracciano e di Albano. I dettagli.

Laghi del Lazio, Legambiente: “Dobbiamo migliorarne la salubrità. Hanno un ruolo strategico come risorsa idrica e per il turismo”

Sono stati diffusi durante la conferenza stampa presso il Comune di Castel Gandolfo, i risultati dei sette prelievi effettuati nei laghi laziali di Albano e Bracciano, della Città Metropolitana di Roma. Gli esami microbiologici hanno fatto emergere, valori oltre i limiti di legge in entrambi i bacini lacustri, ed in particolare in due punti critici: “Uno per lago – come segnalato da Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio dove troppi microrganismi di origine fecale arrivano in acqua a causa di reflui non depurati o scarichi illegali”.

Nel report, che arriva dopo due anni dall’ultima analisi di Goletta dei laghi, la situazione risulterebbe comunque complessivamente migliorata nel tempo, ma quanto non consente di abbassare il livello di guardia, sono soprattutto le criticità che persistono nello storico dei prelievi e che richiedono soluzioni.

Legambiente a disposizione di amministrazioni ed enti per indagare sulle criticità

Alla luce dei recenti risultati, Legambiente non solo propone un lavoro coordinato con la PA e gli Enti per indagare a fondo sulle cause dell’inquinamento di questi laghi, ma richiede alla Regione Lazio il rafforzamento dei percorsi dei Contratti di Lago presenti in questi bacini, e dei ruolo delle aree protette, e in special modo dei Parchi Regionali dei Castelli e di Bracciano-Martignano, entro i quali ricadono i laghi:

I laghi – prosegue Sacchi – per definizione, non hanno il grande potere auto-depurativo del mare, ed è per questo motivo che le loro acque sono più delicate e vanno preservate ancor di più, attraverso le nostre indagini e quelle delle autorità, alle quali non ci sostituiamo di certo. Dobbiamo migliorare gli ambienti lacustri e la loro salubrità, considerando anche che il Lazio è tra le regioni con maggior presenza di Laghi, costieri, vulcanici, carsici o artificiali, e che quindi questi ecosistemi hanno una grande rilevanza strategica, in chiave di sviluppo sostenibile, turismo responsabile e tenuta complessiva di una risorsa idrica sempre più preziosa, specie nelle aree prossime alla Capitale”. 

I punti più inquinati nei laghi di Albano e Bracciano

Quest’anno, sono stati campionati tre punti nel Lago Albano e quattro nel Lago di Bracciano, e secondo quanto riporta Legambiente, sul Lago Albano, è risultato “inquinato” il punto campionato in via Spiaggia del Lago n.20 a Castel Gandolfo, che dal 2019 aveva sempre restituito valori entro i limiti di legge. Altri punti campionati in via dei Pescatori e presso via Spiaggia del Lago sarebbero invece entro i limiti.

Il Lago di Bracciano, è invece risultato “fortemente inquinato” nel punto campionato di fronte alla foce del fosso della Lobbra, nel Comune di Bracciano, un peggioramento rispetto agli ultimi tre anni in cui i risultati si erano mantenuti entro i limiti di legge.

Tutti entro i limiti di legge gli altri tre punti campionati del Lago di Bracciano: fronte Canale, all’incrocio tra via della Rena e San Pietro, a Trevignano Romano (entro i limiti anche nel 2020 e 2021); il Lungolago Giuseppe Argenti 61/57 a Bracciano (entro i limiti anche nel 2020 e 2021); e in via Lungolago delle Muse, presso Nautica, ad Anguillara Sabazia (entro i limiti negli ultimi 3 anni).

Il servizio SOS Goletta

“Il monitoraggio di Legambiente – spiegano –  non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta“.

Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso si trovano lungo le sponde dei laghi, rappresentano proprio i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri.

In tal senso per segnalare chiazze e segni di inquinamento sospetto di laghi, mari e fiumi e permettere a Legambiente di coinvolgere le autorità competenti per intervenire, è sempre attivo il servizio SOS Goletta.

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