L’agenzia delle entrate è stata messa sotto attacco ed è stato anche chiesto un riscatto dopo il furto di dati perpetrato ai danni dell’ente.
L’agenzia delle entrate ha subito il furto di dati sensibili degli utenti da parte del gruppo di pirati informatici sovietici di LockBit
I fatti: Swascan, polo di sicurezza informatica racchiuso nel Gruppo Tinexta, ha rilevato un attacco da parte dei russi di LockBit.
Sono stati rubati 78 Gb di dati e chiesto un riscatto con un ultimatum di 5 giorni per ottenere la restituzione dei documenti e dei rapporti finanziari sottratti.
Sono in corso approfondimenti per poi inoltrare il tutto all’autorità giudiziaria.
Lockbit, se non verrà pagato il riscatto, minaccia di pubblicare tutto online e quindi la potente cybergang sovietica grazie a sofisticati programmi malware si sta facendo largo anche in Italia, dopo oltre 200 attacchi cibernetici andati a segno tra marzo e giugno.
In questo caso è stato adottato un software di tipo “ransomware”, ovvero un programma malevolo che limita l’accesso ai dispositivi “infettati” chiedendo appunto un riscatto (in inglese “ransom”), si tratta dell’arma del momento, quella maggiormente in uso oggigiorno da parte dei pirati informatici.à
Molto spesso ad essere colpita è la pubblica amministrazione in diverse nazioni del mondo, con ben il 6% degli attacchi, a stretto giro di posta sono colpiti i settori dei servizi e quello manifatturiero.
Il danno potrebbe essere enorme se le informazioni venissero rivelate al pubblico, rappresentando un forte detonatore per scatenare le insoddisfazioni a livello sociale negli stati colpiti dagli attacchi.
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