Mattia canta e accelera. Sembra proseguire a ritmo, ma quando la velocità raggiunge i 287 km orari l’auto gli sfugge via dalle mani, finisce contro il guard rail e poi finisce la corsa poco prima dello svincolo del Gra, vicino all’area di servizio Casilino. E’ morto così Mattia O., il 21enne di origine sinti, soccorso dai vigili del fuoco e dagli uomini della polizia stradale poco prima della mezzanotte del 18 luglio. Il contachilometri arriva a toccare i 293 chilometri orari.
Il giovane, 21 anni, ha perso il controllo di una supercar presa a noleggio mentre viaggiava a 287 chilometri orari
L’auto che guida è da corsa, una Audi A8 Coupè che può raggiungere i 350 chilometri. Una supercar intestata a una società, presa a noleggio. Accanto a lui un amico, vent’anni, salvo per miracolo. Non lo invita a decelerare, sembra riprendere la scena. Si affida, si fida.
Ma dalla vita alla morte passa un attimo. L’auto colpisce lo spartitraffico di sinistra, si schianta sul guard rail a destra, si ribalta più volte: è un proiettile impazzito.
I soccorritori allertati dagli automobilisti sorpassati a velocità folle, che quasi presagivano quanto potesse accedere, si precipitano sul posto per cercare di estrarre i giovani dalle lamiere. Un’altra corsa, ma contro il tempo. Per Mattia però non sarà sufficiente: tre ore dopo verrà dichiarato morto.
Si salva il ventenne accanto a lui, un amico, anche lui di origine sinti. Ragazzi nati e cresciuti a Roma, a pochi chilometri dal luogo dell’incidente, avvenuto poco prima dello svincolo per Tor Bella Monaca.
A tutta velocità: la nuova moda
E’ possibile che Mattia abbia voluto imitare la moda lanciata da alcuni trapper: noleggiare auto di grossa cilindrata, come Maserati o Ferrari, per poi schizzare a tutta velocità nella notte sulle superstrade, a Roma tra GRA e l’A24. Una sfida sul filo del rasoio della vita.
Ecco perché quella morte vista dall’esterno sembra annunciata, scontata, quasi cercata anche se assolutamente non lo è.
L’auto che schizza sul raccordo, evita utilitarie, azzarda sorpassi fulminei. Il giovane patentato da tre anni, sembra esperto, ma il GRA non è una pista da corsa e lui non un pilota da Formula Uno.
Una donna in stato di gravidanza resta lievemente contusa dai pezzi schizzati via dall’Audi A8 incidentata. Anche lei ora sta bene, solo tanto spavento.
L’amico di Mattia, dimesso ieri dall’ospedale, è ancora sotto choc. Le famiglie sonno devastate dal dolore.
Per i due ragazzi doveva essere solo una serata alternativa, finita però nel peggiore dei modi. Resta quel filmato, inquietante, che dovrebbe far riflettere: 287 chilometri orari a volte sono troppi anche in pista e quindi inimmaginabili sul GRA.
Agli agenti della Polizia Stradale di Settebagni il compito di ricostruire la dinamica del terribile schianto.
Hanno interrogato alcuni testimoni dell’incidente mortale e acquisito i filmati delle telecamere puntate sul GRA, ma anche i dati del Gps dell’auto. Dovranno aggiornare la procura e gli interessati.
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