Sparite le spoglie di Katy Skerl: la morte della 17enne era stata collegata alla Orlandi

Rubata la bara della Skerl. Pietro Orlandi: "Al momento non c'è un legame né una svolta sul caso di Emanuela"

Sono scomparse dal Verano, le spoglie di Caterina Skerl, detta Katy, la 17enne americana trovata morta a gennaio del 1984 nella zona di Grottaferrata, e posta a riposare all’interno del cimitero monumentale romano.

Il 13 luglio scorso la Questura di Roma ha posto sotto sequestro il loculo di questa giovane atrocemente uccisa, aperto dalla squadra mobile nel tentativo, così come il caso della scomparsa Emanuela Orlandi, di fare chiarezza su una vicenda ancora avvolta dal mistero.

Rubata la bara della Skerl. Pietro Orlandi: “Al momento non c’è un legame né una svolta sul caso di Emanuela”

Inquieta e sconvolge la notizia diffusa oggi da diverse testate, della sparizione delle spoglie di Caterine Skerl dalla sua tomba nel cimitero del Verano. Un dolore che riapre la ferita terribile inferta alla sua famiglia 38 anni fa, quando la 17enne fu trovata senza vita in un vigneto nei pressi di Grottaferrata, con i segni dello strangolamento, le fratture e i lividi sul corpo.

Il o i responsabili di questo brutale assassinio, non sono stati ancora trovati, e questa grave mancanza pesa come un macigno sul complessivo sistema della nostra giustizia, anche se sempre più intricato negli anni, risulta il quadro generale in cui l’omicidio della giovane si inserisce, inclusi i vari collegamenti con le giovani scomparse Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.

Dapprima accusato Maurizio Giugliano, figlio di un guardiano di vacche residente a Trastevere e già accusato di sette omicidi di donne, così come riportato da Ventonuovo. L’uomo venne poi scagionato facendo di nuovo precipitare nel buio la vicenda.

Il mistero si infittisce diversi anni dopo nel 2015, con delle presunte lettere arrivate a persone vicine alla Orlandi e alla Gregori, in contemporanea alle dichiarazioni di Marco Accetti.

L’uomo suggerì al magistrato dell’epoca Giancarlo Capaldo, di aprire il loculo in cui erano conservati i resti di Katy Skerl, sostenendo che qualcuno li avrebbe prelevati per nascondere un indizio utile a confermare il collegamento tra la brutale uccisione della Skerl con la scomparsa della Orlandi. Stando a quanto affermato da questo soggetto, da molti ritenuto ambiguo, per altri precedenti che lo riguardano, la tomba potrebbe essere stata trafugata già sette anni fa.

Oggi il commento del fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, mostra tutto il rispetto a cui ci ha abituato da tempo, anche per questo terribile caso, dove sembra ribadire dal suo profilo social il forte dubbio che qualcosa leghi realmente le due storie drammatiche della teen ager americana e della sua adorata sorella, che non ha mai smesso di cercare:

“Rubata la bara della Skerl. Il giornale – riferendosi a Repubblica – parla di svolta sul caso di Emanuela ma al momento non c’è un legame. C’è chi rischia di essere indagato per furto e occultamento di cadavere e naturalmente dovrà spiegare perché insieme ad altri ha rubato la bara con all’interno la salma della povera Sker”.

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