Usmia Carabinieri: “La legge è dalla parte di chi delinque”

La denuncia dell'Usmia dei carabinieri: poche garanzie per chi opera, si rischia di far estinguere gli ultimi sbirri

Attacco dell’Usmia dei carabinieri contro il lassismo sul tema sicurezz. Il sindacato dei carabinieri sfodera  un nuovo vademecum non scritto tra le forze dell’ordine che “favorisce” chi delinque: un decalogo per evitare “rogne”. Se prima si festeggiavano operazioni e arresti ora si incrociano le dita nella speranza di non finire calunniati o perlomeno indagati. Rischiano di sparire così gli ultimi sbirri, si preoccupano all’Usmia.

La denuncia dell’Usmia dei carabinieri: “Poche garanzie per chi opera, si rischia di far estinguere gli ultimi sbirri”

Il segretario generale Usmia carabinieri Carmine Caforio, preoccupato della situazione in cui vivono e operano le Forze dell’Ordine, si spinge a sintetizzarlo il nuovo vademecum che mette al riparo delle rogne e rischia di far sparire gli ultimi sbirri per devozione, in grado come negli ultimi due secoli di disarticolare i fenomeni criminali più sanguinari.

Questa, la triste “parola” non scritta, contenuta nel “nuovo vademecum” in uso alle Forze dell’Ordine. Ed ecco i punti salienti: “intervenite a cose fatte; non inseguite il malvivente in nessun caso; indietreggiate in caso di minaccia; evitate di reagire anche quando si è aggrediti; mantenete le distanze dagli autolesionisti e comunque aspettate l’intervento del personale sanitario; almeno saranno presenti testimoni che potrebbero scagionarvi da false accuse”.

Una lista lunga: “Lasciate che i vandali danneggino i mezzi di servizio, tanto verranno riparati con i soldi dei contribuenti; evitate assolutamente di usare armi poiché un colpo di pistola, benché esploso nella piena legittimità, è sempre un’incognita; filmate e registrate (se le circostanze ve lo consentiranno) ogni operazione compiuta in servizio, avrete più possibilità di difendervi dalle calunnie”.

Ed ancora auguratevi che qualche soggetto in stato di alterazione psicofisica, magari “imbottito” di un mix di sostanze alcoliche e stupefacenti, non muoia d’infarto durante l’immobilizzazione, l’accompagnamento in caserma o in camera di sicurezza. Verrete sottoposti a “quattro gradi di giudizio”…

Non siamo automi ma esseri umani – sottolinea Caforio, che aggiunge: il timore di rimanere imbrigliati nella rete di qualche procedimento ha preso il sopravvento sulla ragione e, in alcuni casi, anche sulla Giustizia. La certezza della pena è diventata solo utopia, mentre garanzie e tutele vengono applicate in modo sempre più scrupoloso solo a favore di chi delinque. Tant’ è che chi delinque ha imparato bene come funziona il “sistema”.

Uno dei risultati: mentre sui social il bombardamento contro le forze dell’ordine continua a screditarne la credibilità, il fenomeno baby bulli va avanti a gonfie vele.

Per il generale Cofiero ci vorrebbe un cambio di rotta: “Sin quando la sicurezza del territorio verrà interpretata come un fastidioso costo e non come un investimento redditizio e indifferibile a favore dei cittadini, i fenomeni criminali continueranno ad espandersi infestando le nostre comunità e fuorviando le nuove generazioni, mentre gli ultimi “sbirri” si estingueranno per sempre”.

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