Grande Roma

Roma, svolta nell’omicidio del pugile Leonardo Muratovic: si costituisce l’assassino (VIDEO)

L'assassino si costituisce ai carabinieri: "Sono stato io, non volevo uccidere". Fermato per omicidio, con lui il fratello. Gli amici di Leonardo esplodono fuochi di artificio

Svolta nell’indagine sull’omicidio di Leonardo Muratovic, 25 anni, il pugile di Aprilia assassinato con una coltellata al torace nella notte tra sabato e domenica ad Anzio. In serata due fratelli, italiani di origine magrebina, si sono costituiti nella stazione dei carabinieri Gianicolense a Roma. A confessare l’omicidio uno di loro, il più giovane, 20 anni.

L’assassino si costituisce ai carabinieri: “Sono stato io, non volevo uccidere”. Fermato per omicidio, con lui il fratello. Gli amici di Leonardo esplodono fuochi di artificio

Il giovane si è presentato in caserma col fratello nella serata, martedì 19 luglio, a 48 ore dal delitto. Ad accompagnarli un avvocato penalista.

A spingere il giovane a costituirsi le indagini sempre più serrate ma anche il rischio di ritorsioni (leggi qui). Il 20enne è stato ascoltato dal pm titolare dell’indagine per verificare la sua versione e valutare l’arresto con la misura cautelare in carcere.

L’ipotesi di reato è quella di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.

Sono stato io a sferrare quel colpo, la coltellata, ma non volevo uccidere“, si sarebbe giustificato.

Trattenuto in caserma anche il fratello del ventenne reo confesso: era presente al momento della lite sfociata nell’omicidio. Anche la sua posizione, quindi, sarà valutata dal magistrato della procura di Velletri che sta coordinando le indagini.

I fuochi di artificio

Non appena si è diffusa la notizia dei fermi ad Anzio sono stati esplosi dei fuochi di artificio per strada e un gruppo di ragazzi che partecipava alla fiaccolata organizzata in memoria del pugile si è spostata verso il commissariato, nel frattempo protetto da blindati.

La notte dell’omicidio

L’accoltellamento era avvenuto poco dopo le due della notte tra sabato 16 e domenica 17 luglio, di fronte al Bodeguita Beach, sulla riviera Mallozzi, ad Anzio.

Leonardo Muratovic era andato al locale, sulla spiaggia, per trascorrere una serata con la fidanzata e un’altra coppia. Dentro il locale uno screzio con una comitiva, in particolare proprio con il ventenne fermato stanotte. Pare che sia partito tutto da uno sguardo.

Per evitare liti all’interno i bodyguard di servizio nel locale hanno allontanato i due gruppi. Qualche minuto dopo l’omicidio. Il pugile è stato colpito con una coltellata al torace, fatale.

La vendetta del padre del pugile

Il giorno dopo la vendetta del padre del giovane assassinato, anche lui un ex pugile di nazionalità albanese. L’uomo ha accoltellato in commissariato due dei bodyguard in servizio: “Lo avete consegnato voi a chi ha ammazzato mio figlio”. L’arresto immediato (leggi qui).

Uno dei due bodyguard, nel tentativo di difendersi, ha riportato una ferita alla mano di 25 centimetri, l’altro è stato colpito all’addome, fortunatamente, non in maniera grave.

I responsabili della sicurezza del locale, sottoposto a sequestro, interrogati, si sono difesi sostenendo di aver invitato i ragazzi ad uscire solo per evitare risse. “Non potevamo fare altrimenti – hanno spiegato agli investigatori – E’ questo il nostro ruolo, quello di evitare tensioni tra gli ospiti. Non potevamo immaginare che finisse così“.

La notizia dell’arresto viene accolta con l’esplosione di fuochi di artificio. La sorella di Leonardo Maya posta un cuore nero con accanto poche parole: “Grazie a tutti voi“.

L’ultima foto

Nelle stesse ore un amico lancia su facebook l’ultima foto (riportata in copertina nell’articolo, ndr) di Leonardo Muratovic: l’avevano scattata insieme ad altri due amici solo un’ora prima dell’omicidio. Leonardo è sereno, ride, si tocca la barbetta.

Più cresco e più sono convinto che l’Italia andrà a morire, come si può morire a 26 anni così, buttafuori che consegnano Leonardo nelle mani dei carnefici sapendo già quello che poteva succedere e sopra tutto facendo finta di niente“, scrive l’amico del pugile sul post.

L’auto ambulanza che viene chiamata tempestivamente è arrivata dopo 40 minuti, con 2 ospedali vicino, uno a 3 minuti di distanza ed un altro a neanche 10… come si può nel 2022 uccidere così davanti a 200-300 persone e scappare via con la coscienza pulita…– aggiunge l’amico.

“Questa foto – conclude – è stata scattata un’ora prima di quella maledetta serata e ti voglio ricordare sempre così, sorridente, pieno di gioia, di vita! Tutti dovrebbero sapere chi eri tutti dovrebbero sapere che hanno ucciso un ragazzo che portava gioia ovunque andava… Ti voglio bene fratello, ci rivedremo”.

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