Roma, cliente tenta di sfondare la porta dell’avvocato: condannato a 6 mesi

L'avvocato non apre al cliente fuori controllo: scene da panico in un condominio a Prati

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Bussa insistentemente e quando capisce che l’avvocato non gli avrebbe più aperto la porta prova a buttarla giù a spallate. In compenso per il cliente deluso e in quel momento fuori controllo, un bengalese di 27 anni, si è aperta la porta di Regina Coeli.

L’avvocato non apre la porta al cliente fuori controllo: scene da panico in un condominio a Prati

L’uomo, infatti, all’arrivo degli agenti invece di calmarsi ha reagito con calci e pugni alzando il tiro dell’aggressività. Arrestato per resistenza a pubblico ufficiale è stato processato per direttissima e condannato a 6 mesi.

Ad assisterlo ovviamente un altro avvocato nominato d’ufficio. Il danneggiamento finito in aggressione l’altro giorno a Prati in via Ulpiano, a un passo dalla Corte di Cassazione. Ad operare gli agenti del commissariato Borgo.

La porta sfondata

Gli agenti della sezione volanti nella stessa giornata hanno arrestato un cittadino ghanese di 28 anni gravemente indiziato dei reati di danneggiamento ai beni dello stato, lesioni a pubblico ufficiale e resistenza a pubblico ufficiale.

Contrario al fotosegnalamento al quale doveva essere sottoposto pure lui ha reagito in malo modo.

Ha dato in escandescenza all’interno della sala d’attesa rompendo una porta e aggredendo il personale. Un poliziotto è rimasto contuso. Da qui le manette, oltre al fortosegnalamento.

Altri arresti di routine, come quelli di due pusher che smerciavano hashish in gran quantità. Si tratta di due romani di 18 e 50 anni, colti sul fatto in via Cortemilia dagli agenti del commissariato Colombo. Il diciottenne è stato fermato mentre cedeva un chilo di hashish diviso in panetti da un atto al cinquantenne. In casa ne aveva altri cinque chili, sempre con lo stesso dosaggio.

Le manette sono scattate sia per il giovane pusher che per l’acquirente. Le scarcerazioni comunque sono state immediate. Il giudice, però, ha disposto la misura cautelare dell’obbligo della firma in una caserma.

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