La Giunta di Roma Capitale ha approvato la delibera di modifica del Regolamento del Decentramento Amministrativo del X Municipio. Dopo trent’anni, il Campidoglio si riappropria della gestione delle spiagge. Un clamoroso passo indietro già preparato negli ultimi giorni di vita della Giunta Marino in offesa della memoria di Marco Pannella che nel 1992 vinse questa battaglia sull’allora sindaco Sandro Carraro.
La Giunta Gualtieri ritira le deleghe volute nel 1992 da Marco Pannella: in ballo c’è il piatto ricco dei bandi del 2023 per l’assegnazione degli stabilimenti balneari
Tecnicamente si tratta dell’abolizione dell’art. 13 della delibera consiliare n. 281 del 28 ottobre 1992 relativo alla gestione del Litorale di Roma che tornerebbe in questo modo nelle competenze dell’amministrazione centrale. “Si tratta di una decisione concordata con il X Municipio – chiarisce una nota emessa dal Campidoglio – che punta a rendere centrale il rilancio di un asset strategico per l’intero territorio romano, puntando sullo sviluppo di iniziative turistico-ricreative di rilevanza sovra municipale, in piena armonia con le strategie di ricucitura del tessuto socioeconomico cittadino e di rafforzamento della coesione territoriale”.
Le competenze
L’articolo 13 del regolamento sul decentramento voluto da Marco Pannella al termine dei 100 giorni di presidenza dell’allora XIII Circoscrizione nel 1992, prevede le competenze assegnate al parlamentino locale in materia di: “progetti di assetto e valorizzazione del litorale ed i relativi atti di esecuzione, d’intesa con l’ente gestore della riserva naturale statale del litorale romano; – manutenzione del Canale Pescatori; gestione, pulizia e manutenzione degli arenili e delle spiagge non in concessione, nonché manutenzione delle opere di difesa a riva e a mare, sulla base degli indirizzi operativi emanati dalla Giunta Municipale; – gestione dei servizi connessi alla balneazione della spiaggia di Castelporziano e Capocotta, sulla base degli indirizzi adottati dalla Giunta Municipale e d’intesa con l’ente gestore della riserva naturale statale del litorale romano; – Piano di Utilizzazione degli Arenili (PUA)”. Inoltre “sono altresì di competenza del Municipio le attività istruttorie ed il rilascio delle licenze per gli stabilimenti di balneazione di cui all’art. 19, comma 1, n. 8), del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616; il Municipio assicura la salvaguardia dei beni di interesse artistico, archeologico e storico, su conforme parere della Sovrintendenza comunale, nonché la tutela del paesaggio e della salubrità ambientale della zona del litorale marino di propria competenza”.
Tutta questa materia amministrativa torna nelle decisioni del Campidoglio ed esclude il X Municipio.
I commenti
Fanno sorridere i commenti degli amministratori centrali che tendono a dimostrare che il passo indietro nel decentramento sia quasi un vantaggio per Ostia. Per il sindaco Roberto Gualtieri questa è l’occasione per “un forte rilancio del Mare di Roma in piena condivisione con il Municipio e la Regione ed è un compito che spetta a tutta la città”.
“L’iniziativa si inquadra in un articolato processo di riorganizzazione delle funzioni delegate dalla Regione Lazio in materia di demanio e litorale – ha aggiunto l’assessore comunale al Decentramento, Andrea Catarci – L’obiettivo generale è fare sistema e garantire la tutela e la valorizzazione del mare di Roma in chiave strategica”.
Ovviamente si tace del fatto che questo atto, sul quale si dovrà esprimere anche il Consiglio Comunale, trasferirà interamente al Campidoglio la partita dell’asta pubblica per l’assegnazione delle concessioni balneari prevista entro il 31 dicembre 2023 come da sentenza del Consiglio di Stato prima (leggi qui) e decisione governativa poi (leggi qui). E non si fa menzione neanche del fatto che viene tolta al Municipio la possibilità di intervenire nella stesura del Pua (Piano di utilizzazione degli arenili) che definirà il futuro dell’industria turistica di Ostia.
Infine, una valutazione di natura politica, Roberto Gualtieri, e il presidente del X Municipio, Mario Falconi, nel loro programma elettorale vincente rispetto agli altri candidati avevano promesso un Patto per Ostia per un decentramento più avanzato ed efficiente. Una promessa, evidentemente, gettata alle ortiche il giorno dopo la loro nomina a capo, rispettivamente, del Campidoglio e del Palazzo del Governatorato.
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