Ruba “Gratta&Vinci”dalla tabaccheria dove lavora, sottratti 150mila euro di tagliandi

È successo in una tabaccheria di Acilia. La donna è una 40enne di Fiumicino

Gratta & vinci

Acilia: aveva rubato “Gratta&Vinci” dalla tabaccheria dove lavorava per un valore di 150mila euro. Ora la Procura ha chiuso le indagini nei confronti della donna che è accusata di furto.

Acilia, commessa ruba “Gratta&Vinci” dalla tabaccheria per 150mila euro. Si giustifica dicendo:«ho troppe spese»

Ogni mattina andava a lavoro, in una tabaccheria di Acilia, portando con sé uno zaino quasi vuoto che, al momento di tornare a casa, si riempiva di “Gratta & vinci”.

“Turista per sempre”, “Tutto per Tutto”, “Il Miliardario Maxi”, sono solo alcuni dei ticket che la donna ha sottratto, durante i suoi turni di lavoro, nascondendoli nel suo zainetto. Dopo due anni la Procura ha chiuso le indagini nei confronti della donna che è accusata di furto.

La ricostruzione dei fatti

I fatti risalgono al 2020 e vedono protagonista una donna di 40 anni di Fiumicino. Per diverse settimane la 40enne aveva sottratto, dalla tabaccheria dove lavorava come commessa, “Gratta&Vinci” fortunati riuscendo a rubare in due mesi ticket vincenti del valore di circa 150mila euro.

Il titolare, che da tempo si era accorto dei furti, non aveva mai avuto prove per accusarla fino al 17 giugno 2020, quando era riuscito a coglierla sul fatto. Arrivati alla fine del turno l’uomo l’aveva convoca per chiedere spiegazioni e la donna aveva confessato tutto giustificando l’atto con le difficoltà economiche dovute alla pandemia. La donna aveva raccontato tutto, anche che i biglietti non erano più in suo possesso e poi si era licenziata.

Visionando i filmati delle telecamere però il titolare si era accorto che i furti andavano avanti da circa due mesi e che la somma sottratta era di gran lunga maggiore. Nonostante questo l’uomo aveva preferito non sporgere denuncia convocando la 40enne e il marito per trovare una soluzione e restituire la somma rubata.

Oltre il danno anche la beffa, il titolare truffato riceve la lettera di un avvocato

In un primo momento la donna sembra essere d’accordo e consegna una piccola somma di circa 16mila euro come prima restituzione. Qualche giorno dopo al titolare della tabaccheria arriva però la lettera dell’avvocato della donna che sosteneva che le dimissioni le erano state estorte. L’uomo a questo punto è stato costretto a sporgere denuncia alla Procura della Repubblica contro la 40enne e il marito che era a conoscenza dei fatti.

L’indagine, partita nel 2020, è stata ora chiusa dalla Procura e adesso la donna rischia il rinvio a giudizio. Tra le prove schiaccianti le riprese delle telecamere di sorveglianza della tabaccheria.

Il pm ha chiesto invece l’archiviazione per il marito della 40enne. Una decisione che i legali della vittima, gli avvocati Emilia e Pierluigi Pernisco, hanno contestato.

 

Immagine di repertorio.

 

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