E’ morto Francesco Ferace, l’eroe di “Mani pulite” di Ostia

Si è spento a Napoli il generale Francesco Ferace protagonista con il pm Cesare Martellino e il presidente Ascom Piero Morelli della stagione di “mani pulite” di Ostia

Francesco Ferace

Si è addormentato nella notte senza più risvegliarsi Francesco Ferace, 62 anni, Generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri. Tra i più importanti ruoli rivestiti nell’Arma, si ricorda quello da maggiore della Compagnia di Ostia quando, nei primi anni Novanta, diede vita alla “Mani pulite” di Ostia anticipando di un anno la tangentopoli nazionale.

Si è spento a Napoli il generale Francesco Ferace protagonista con il pm Cesare Martellino e il presidente Ascom Piero Morelli della stagione di “mani pulite” di Ostia

Francesco Ferace era in congedo dopo una lunga e folgorante carriera culminata con incarichi particolarmente delicati. Laureato in Giurisprudenza Scienze della Sicurezza, giornalista pubblicista, ha retto il comando di una compagnia di Catanzaro, della compagnia speciale di Vibo Valentia, il comando provinciale di Cosenza e il 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo.

Tra i ruoli di responsabilità, anche quello di Direttore del Nucleo Operativo di Protezione del Lazio presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale. Per i suoi meriti acquisiti nella lotta alla criminalità è stato insignito di diverse onorificenze.

Francesco Ferace è morto a Napoli dove si era trasferito per un altro delicatissimo incarico: era stato chiamato per coordinare la gestione dei fondi del Pnrr dai commissari prefettizi del Comune di Castellammare di Stabia, comune commissariato per mafia.

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Francesco Ferace ai tempi dell’operazione Mani pulite di Ostia

Francesco Ferace ha lasciato un segno incancellabile nella storia del contrasto alla corruzione attraverso l’operazione “Mani pulite” condotta a Ostia a cavallo tra il 1990 e il 1991, addirittura un anno prima che nella procura di Milano si costituisse il pool anticorruzione di Di Pietro, Colombo e Davigo ed esplodesse il caso tangentopoli in tutta Italia.

Affiancato dall’allora presidente dell’associazione commercianti Piero Morelli e dal pm Cesare Martellino, Ferace condusse efficaci indagini per sgominare il malaffare che permeava l’amministrazione pubblica portando in carcere prima e nelle aule di giustizia poi decine di dipendenti e di politici dell’epoca. Tra gli arrestati l’allora assessore provinciale Lamberto Mancini, sorpreso in flagranza mentre riceveva la tangente richiesta per autorizzare l’aumento del prezzo del pane. A finire in manette tecnici compiacenti e politici che riscuotevano mazzette per il cambio di destinazione d’uso degli immobili, per accelerare pratiche, per chiudere un occhio sulle diverse forme di abusivismo.

I funerali si terranno domani, giovedì 16 giugno, presso la chiesa di Santa Maria di Piedigrotta, piazza Piedigrotta 24, a Napoli, alle ore 16.00.

Francesco Ferace lascia nel dolore la moglie Maria Laura con i figli Giuseppe e Stefano. Lo piangono i fratelli Antonio, Anna, Giulio e Sandra.

A tutti loro giungano i più profondi sentimenti di condoglianza da parte della redazione.

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