La spiaggia del “Maresole” dovrà essere restituita ai concessionari che potranno continuare a svolgervi le attività veliche e turistiche che il Campidoglio aveva negato. È il senso della decisione del Tar Sezione Seconda che ha accolto il ricorso presentato dai concessionari contro il Comune di Roma.
Il Tar smentisce il Campidoglio : commessa una “dimenticanza” negli atti di sgombero del Maresole
La storia riguarda il tratto di spiaggia “Maresole” disteso su lungomare Amerigo Vespucci. Si tratta di un pezzo di arenile da sempre utilizzato come circolo velico e in parte anche al servizio del condominio che annovera tra gli ospiti lo showman Renzo Arbore oltre che noti professionisti romani.
A maggio del 2021 il Comune di Roma dispone lo sgombero della spiaggia da parte dei concessionari e la restituzione al patrimonio demaniale dell’arenile insieme con i quattro piccoli rimessaggi di attrezzature. La motivazione del Campidoglio era che la concessione risultava scaduta nel 2013.
I concessionari, però, contro l’ordine di sgombero hanno presentato un ricorso che il Tar nei giorni scorsi ha ritenuto fondato. Nella sostanza i magistrati contabili hanno scoperto che il Campidoglio negli atti di rinnovo della concessione ha “dimenticato” di specificare che l’arenile del “Maresole” è stato impiegato per attività turistico sportive, caratteristica questa che avrebbe consentito la proroga automatica del titolo già a partire dal 2013.
Per questo motivo il Tar ha annullato l’ordine di sgombero e ha ingiunto al Campidoglio di predisporre gli atti per il rinnovo della concessione fino a 31 dicembre 2023 dietro pagamento, da parte dei gestori, degli arretrati dal 2013 dei relativi oneri.
Dopo l’annullamento del bando per la messa all’asta degli stabilimenti balneari anch’esso stabilito sotto l’era Raggi (leggi qui), quella del “Maresole” è una nuova sconfessione delle politiche di gestione del demanio marittimo da parte del M5S.
Ostia, lo scempio di tre stabilimenti balneari abbandonati e terra di nessuno (VIDEO)