Roma, baby-gang terrorizza un quartiere: identificati grazie a cellulari e social

Roma, rapine e tentate estorsioni nella zona di Piazza Sempione: in manette quattro minori indiziati di essere la baby-gang responsabile degli episodi di mala movida

Roma: sono stati arrestati oggi con l’accusa di essere i responsabili di reati di rapina, aggressione, tentata estorsione, oltreché lesioni e minacce in concorso, a danno di altri minorenni e giovani adulti. I quattro finiti in manette, sono i minorenni che avevano messo insieme la banda diventata il terrore della zona di Piazza Sempione.

Roma, rapine e tentate estorsioni nella zona di Piazza Sempione: in manette quattro minori indiziati di essere la baby-gang responsabile degli episodi di mala movida

Quattro minori sono stati arrestati oggi dai Carabinieri della Compagnia di Roma Montesacro, perché gravemente indiziati di essere i responsabili di reati di rapina, tentata estorsione, lesioni e minacce aggravate, avvenuti nella zona di piazza Sempione tra marzo e novembre 2021. I reati sarebbero avvenuti in diversi episodi a danno di coetanei e persone appena maggiorenni, che hanno poi denunciato i fatti e contribuito al riconoscimento degli arrestati.

I quattro appartenenti alla baby gang, sono in particolare fortemente indiziati di essere i  responsabili di quattro gravi episodi avvenuti quell’anno, quando con fare minaccioso hanno preteso da alcuni coetanei e anche da vittime tra i 18 e 20 anni di età, la consegna delle catenine, portafogli e I-Phone. 

In un caso la baby gang avrebbe addirittura costretto con la forza un giovane a seguirli per farsi comprare le sigarette, come gesto dimostrativo di un certo potere davanti ad altre persone del quartiere. La vittima si sarebbe opposta e per evitare altre conseguenze spiacevoli sarebbe stato costretto a consegnare alla banda il denaro che aveva in tasca.

Le indagini concluse ad aprile di quest’anno, sono state condotte dai Carabinieri della Stazione di Roma Città Giardino, che attraverso acquisizione di video, testimonianze, analisi dei tabulati telefonici, ispezioni degli apparecchi telefonici in uso ai soggetti indagati e alle persone informate sui fatti e l’analisi delle “chat social”, sono riusciti a raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei quattro minorenni indagati che sono tutti italiani.

Gli episodi descritti avevano ingenerato nei residenti una preoccupazione e insicurezza tale da richiedere in più di un’occasione un rafforzamento dei controlli delle Forze dell’Ordine.

Per i reati dei quali i quattro giovani sarebbero indiziati e per aver agito con immotivata violenza e per futili motivi, avvalendosi anche dell’intimidazione di gruppo, nei loro confronti è stata data esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare del collocamento in comunità, emessa dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Il procedimento versa tuttora nella fase delle indagini, con la conseguenza che per tutti gli indagati vige il principio di presunzione di innocenza. Un indagato va considerato innocente fino a prova contraria al terzo grado di giudizio.

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