Botte e spaccio, arrestato pure De Propris: il figlio fornì l’arma per il delitto Sacchi

C’è anche Armando De Propris, il padre di Marcello De Propris il giovane che consegnò la pistola per l’omicidio di Luca Sacchi, tra gli arrestati della retata antidroga eseguita all’alba di oggi, 17 maggio, a Roma dai carabinieri (leggi qui).

Armando De Propris, secondo l’accusa, avrebbe spalleggiato il capo del gruppo, Daniele Carlomosti

Armando De Propris, secondo l’accusa, faceva parte della banda di pusher “partecipando alla riscossione dei crediti e alla commercializzazione al dettaglio della sostanza stupefacente”.

Nel 2018, in particolare, insieme a Daniele Carlomosti, ritenuto capo dell’organizzazione, e un altro indagato, De Propris, noto a San Basilio, avrebbe pestato di botte un uomo per farsi consegnare 20mila euro.

Armando De Propris era finito anche sotto processo per il caso Sacchi con l’accusa di aver ceduto la pistola al figlio: una contestazione dalla quale è stato assolto con formula piena. La sentenza di assoluzione un mese fa (leggi qui).

Per l’omicidio di Luca Sacchi, erano stati invece condannati a 27 anni di carcere Valerio Del Grosso, autore materiale dell’omicidio, a 25 anni Paolo Pirino, che partecipò all’aggressione, e alla stessa pena proprio Marcello De Propris, il figlio di Armando appunto che consegnò l’arma del delitto.

Il personal trainer era stato ucciso con un colpo di pistola alla testa nella notte tra il 23 e 24 ottobre 2019 davanti a un pub nella zona di Colli Albani a Roma.

Armando De Propris, però, potrebbe rivelarsi di nuovo innocente: la sua posizione dovrà essere vagliata in un eventuale processo.

canaledieci.it è su Google News:
per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie clicca su questo link digita la stellina in alto a destra per seguire la fonte.

Droga, tortura e tentati omicidi: i carabinieri arrestano 14 persone a Roma