L'operaio suonava il clarinetto e amava l'arte, il suo Comune verso il lutto cittadino. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e disposto l'autopsia
Fuori dal cantiere era un appassionato di arte e della musica, Bernardino Passacantilli l’operaio di 61 anni morto ieri, mercoledì 27 aprile) precipitando da una impalcatura in zona Via Vento a Roma (leggi qui).
Abitava a Licenza, nel cuore della Valle dell’Aniene, il paese di Orazio e dell’Aquila Reale. E da Licenza Bernardino si spostava solo per andare in cantiere e indossare i panni da operaio. Così aveva fatto ieri mattina, senza immaginare di non poter fare ritorno.
L’operaio lascia due figli e quattro nipoti che amava portare a passeggio in piazza o nei boschi del paese. Suonava il clarinetto, realizzava presepi artistici.
Licenza ora si appresta a indire il lutto cittadino in attesa dei funerali che saranno fissati solo nei prossimi giorni.
La procura di Roma, infatti, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e messo a disposizione il corpo dell’operaio per procedere all’autopsia. Il magistrato inyende accertare come mai l’operaio abbia perso l’equilibrio ma anche se i sistemi di sicurezza nel cantiere erano predisposti o meno.
Per Licenza è un giorno di lutto. Il sindaco Ilaria Passacantilli è provata, come tutti in paese dove l’operaio era conosciuto da tutti: “È assurdo come ancora oggi, tra l’altro alla vigilia del 1 °maggio, Festa dei lavoratori, possano consumarsi tragedie simili“, ha premesso.
“Bernardo era una persona timida, mite, pacata, ma nonostante la sua estrema riservatezza, è sempre stato partecipe in ogni iniziativa musicale e culturale del paese”, lo ha ricordato, “Un Artista con la A maiuscola, autore di presepi, quadri per l’infiorata del Corpus Domini e componente della banda musicale, ultima esibizione con il suo clarinetto, lunedì 25 aprile in occasione della Festa della Liberazione”.
Oggi a poche ore dalla morte dell’operaio di Licenza, avvenuta in centro a Roma, un altra tragedia del lavoro. Un operaio è morto precipitando nella tromba di un ascensore della Farnesina. Anche per lui la morte immediata (leggi qui).
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