Roma, anziani derubati del portafogli, vittime ignare di un giro di ricettazione

Roma, seguono il flusso di denaro di una carta rubata e scoprono un giro di ricettazione di denaro: circa trenta le vittime tra Roma e Milano

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Roma: truffa, furto e ricettazione, questi i reati di cui sono gravemente indiziate due persone e per cui è stata disposta la misura cautelare personale eseguita oggi degli investigatori della Polizia di Stato del Commissariato Prati.

Roma, seguono il flusso di denaro di una carta rubata e scoprono un giro di ricettazione di denaro: circa trenta le vittime tra Roma e Milano

A seguito dell’indagine partita a luglio 2021, con una denuncia di furto di un portafoglio presso il Commissariato Prati di Roma, e la verifica di versamenti dalle carte di credito della vittima verso una carta Poste Pay, gli investigatori sono riusciti ad inquadrare nelle ultime ore quello che a loro avviso sarebbe un vero e proprio sistema criminale, di furti, truffe e ricettazione di denaro, con alle spalle almeno 26 episodi simili già commessi tra Roma e Milano.

Partendo dalla prima denuncia di furto, e seguendo il flusso elettronico dei soldi, i poliziotti sotto il coordinamento della Procura inquirente, hanno effettuato una serie di accertamenti e perquisizioni che hanno portato ad ipotizzare che il reato denunciato a luglio nei loro Uffici fosse solo l’ultimo di una serie più complessa.

L’ipotesi degli investigatori è che due persone, dopo aver scelto le loro vittime per lo più di una fascia d’età anziane, le derubavano del portafogli e ne utilizzavano le carte di credito/debito facendo delle ricariche su Poste Pay intestate a terze persone d’accordo con i malviventi. Gli intestatari delle carte Poste Pay poi, una volta ricevuto il denaro lo prelevavano così chiudendo il cerchio della serie di reati.

Per l’identificazione degli attuali indagati, è occorso quasi un anno di appostamenti, pedinamento e l’uso di tecniche più sofisticate, ma che hanno permesso di raccogliere elementi sufficienti alla Procura di Roma per chiedere ed ottenere dal GIP del Tribunale un’ordinanza di applicazione di misure cautelari a carico dei due soggetti.

Gli indagati devono comunque ritenersi presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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