Tre coltellate all’addome, ancora grave la donna aggredita dal marito a Ladispoli

Tre le coltellate inferte all'addome, confermano la volontà assassina di Fabrizio Angeloni: l'uomo - accusato  di duplice tentato omicidio - è da oggi fuori pericolo

silvia antoniozzi femminicidio
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In pugno un coltello da cucina con una lama di 18 centimetri e tre colpi, tre coltellate, inferte centrando, con violenza, l’addome. Ha colpito per uccidere ieri, 21 aprile, Fabrizio Angeloni il marito-padrone di Ladispoli, con l’aria di un uomo particolarmente tranquillo, che non accettando la separazione è tornato a casa e dopo una sfuriata ha preso un coltello da un cassetto, colpendo prima la moglie, Silvia Antoniozzi, e poi Sofia, la sua unica figlia, una liceale di 17 anni, e infine si è procurato delle ferite, forse con l’intenzione di suicidarsi.

Tre le coltellate inferte all’addome, confermano la volontà assassina di Fabrizio Angeloni: l’uomo – accusato  di duplice tentato omicidio – è da oggi fuori pericolo

L’uomo, ricoverato al Gemelli, da ieri sera in stato di arresto con l’accusa di duplice tentato omicidio, in mattinata, è stato dichiarato fuori pericolo.

Restano preoccupanti invece le condizioni della moglie trasportata in eliambulanza al San Camillo. Le ferite profonde, infatti, hanno lesionato più organi, compreso il fegato.

La figlia della coppia, invece, è ancora tenuta in coma farmacologico all’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Palidoro per le ferite che il padre le ha inferto ai fianchi.

I medici dell’ospedale San Camillo sono rimasti oltre tre ore in sala operatoria per  strappare alla morte Silvia Antoniozzi cercando di tamponare le ferite provocate dalle tre coltellate. Quando hanno terminato l’intervento, però, non si sono sbilanciati in promesse: c’è da sperare. Fabrizio Angeloni ha colpito la moglie allo stomaco e al petto. Coltellate che hanno danneggiato gli organi interni e hanno provocato una grave emorragia.

I vicini li hanno sentiti litigare poco prima del dramma (leggi qui). Probabilmente, l’uomo non accettando la separazione ha alzato la voce per imporre il suo ritorno a casa, perdendo poi il controllo. La ragazza potrebbe essersi intromessa per tentare di salvare la madre: è stata ferita in più punti a un fianco, e così, ferita e grondante sangue ha provato a fuggire per le scale e a chiedere aiuto.

Come siano andati esattamente i fatti però potranno raccontarlo sono le due donne. Nei prossimi giorni l’arrestato potrebbe essere sottoposto all’interrogatorio di garanzia.

E pensare che sembrava un uomo particolarmente tranquillo, un marito innamorato e una padre affabile”, si sfogano i familiari di Silvia Antoniozzi, una professoressa di scuola media amata da studenti e colleghi, una donna riservata, che aveva scelto la separazione dopo una sofferta decisione.

Delle indagini si stanno occupando i carabinieri di Civitavecchia: per ora però hanno potuto interrogare solo parenti e vicini.

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