I sommozzatori dei Vigili del Fuoco del Comando di Roma stanno sperimentando nuove tecniche sonar per la ricerca di relitti e dispersi in acqua.
I sommozzatori dei Vigili del Fuoco del Comando di Roma stanno sperimentando in questa settimana nuove tecniche sonar per la ricerca di relitti e dispersi in acqua.
L’attività si svolge sull’imbarcazione VF B max di 10 metri ormeggiata presso il presidio nautico fisso di Riva di Traiano a Civitavecchia. La settimana di corso è finalizzata alla conoscenza del Side Scan Sonar, dotato di tecnologia che consente di svolgere ricerca di persone disperse, imbarcazioni affondate sia in acque marine interne che in alto fondale.
Anche ultimamente i vigili del Fuoco sono stati protagonisti di operazioni durante le quali hanno fatto emergere dalle acque del Tevere scooter, biciclette (leggi qui) e, purtroppo, anche cadaveri (leggi qui).
Uno studio apparso sul Journal of Archaeological Science dimostra soprattutto l’importanza cruciale dell’utilizzo integrato delle tecniche di telerilevamento del Sonar a scansione laterale ad alta risoluzione.
Questo approccio ha dato risultati straordinari che hanno permesso di accertare efficacemente la presenza di relitti antichi da altre caratteristiche dell’ambiente sottomarino.
Il sonar a scansione laterale è un apparato impiegato dalle navi di superficie per scandagliare il fondo del mare per la sua mappatura a scopi di archeologia subacquea ed altro.
Il nome di questo sonar deriva dal modo d’impiego delle basi acustiche montate su di un piccolo veicolo al traino di una nave pilota, le basi acustiche emettono impulsi e individuano gli echi dei bersagli mediante emissioni e ricezioni a scansione soltanto con raggi rivolti, lateralmente, verso il fondo.
Per illustrare l’apparato, comprenderne la filosofia di funzionamento e la struttura fisica che lo caratterizza, è utile il confronto con il generico sonar attivo installato su navi di superficie.
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