Eliseo 20enne con l’autismo iscritto all’università: l’orgoglio della Fondazione Roma Litorale

Vent’anni, una sindrome dello spettro autistico ma tanti obiettivi già raggiunti con un lungo percorso riabilitativo con la Fondazione Roma Litorale: la storia di Eliseo

Ostia: la storia di Eliseo, 20enne di origini argentine che con la sua famiglia si è trasferito in Italia nel 2003, dando una svolta completa alla sua vita, è una di quelle vicende da favola della buona notte, da raccontare e da ascoltare per dare una segnale forte a chi nella vita combatte con la sindrome dello spettro autistico.

Seguito fin da piccolo dall’equipe sanitaria e riabilitativa della Fondazione Roma Litorale, Eliseo è oggi iscritto all’Università, gioca a pallanuoto e coltiva da sempre un sogno, gancio traino per il suo percorso di riabilitazione, che è quello di diventare doppiatore.

Vent’anni, una sindrome dello spettro autistico ma tanti obiettivi già raggiunti con un lungo percorso riabilitativo con la Fondazione Roma Litorale: la storia di Eliseo

Cucino, gioco a pallanuoto. Amo suonare la batteria, vado all’università. E un giorno sogno di fare il doppiatore. Non ho passato il colloquio per partecipare al corso ma non mi abbattoEcco come si racconta Eliseo con i suoi tempi lenti, ma mentre cucina una bella carbonara seguendo passo passo le istruzioni che il ‘Bimby’ fa scorrere sul piccolo display”.

Eliseo e suo fratello Leandro, sono arrivati in Italia molti anni fa, con papà Gabriel e mamma Nancy che già dall’Argentina, sapevano che qualcosa non andava nei loro piccoli. Ma nonostante nel loro paese di origine li avessero sempre tranquillizzati sullo stato di salute dei bambini, è stato proprio all’arrivo a Roma che dopo diverse visite specialistiche è arrivata per entrambi la diagnosi di sindrome dello spettro autistico.

“All’inizio eravamo spaesati ma ci siamo sempre rimboccati le maniche – hanno dichiarato -. Ci sono famiglie che hanno un figlio diverso e uno normotipo, me nel nostro caso, entrambi hanno delle difficoltà, così li abbiamo educati nello stesso modo”.

Oggi proprio come si dice, “chi la dura la vince”, l’autismo è sempre presente ma seguito fin da tenera età da Andrea Fontana, psicolo-psicoterapeuta, responsabile dei progetti per adulti della Fondazione Roma Litorale ha consentito comunque ad Eliseo di fare passi da gigante, aiutati anche dalle sue grandi passioni.

I cartoni animati ad esempio sono una scuola di memoria continua per lui, che è già bravissimo a memorizzare interi spezzoni di film e doppiarli. E proprio del doppiaggio Eliseo vorrebbe fare il suo mestiere nella vita.

Per rendere la sua lettura più fluida, in accordo con la sua straordinaria famiglia che gioca un ruolo fondamentale nel progetto riabilitativo, a settembre 2020 gli abbiamo proposto di iscriversi all’universitàha spiegato Andrea Fontana -. Inoltre ama la batteria, ed è così che è venuta fuori per lui l’idea del Dams”.

Inutile dire quanto questo studio lo entusiasmi, e quanto con l’obiettivo molto chiaro del doppiaggio, si stia allenando nella lettura per provare a realizzarlo. Intanto sono arrivati anche i primi risultati negli esami, tre e superati con ottimi voti mentre sta preparando il quarto.

Il tutor che lo aiuta dice di lui che è molto bravo a cucinare, e così anche questa passione viene sfruttata per sviluppare le sue autonomie, rafforzata con la necessità di compilare da sé la lista della spesa, comprare gli ingredienti e gestire i soldi.

Eliseo 20enne con l'autismo iscritto all'università: l'orgoglio della Fondazione Roma Litorale 1

A spiegare la chiave del suo successo un passo dopo l’altro, così come per il percorso di suo fratello Leandro, Stefano Galloni della Fondazione Roma Litorale:

Eliseo e Leandro hanno una famiglia che li aiuta e li stimola moltissimo. È fondamentale in un percorso riabilitativo. Lo ripetiamo sempre, il ruolo dei genitori è prioritario. I risultati che hanno raggiunto Eliseo e Leandro, pur con le difficoltà che la loro sindrome comporta, sono straordinari e il merito va diviso equamente tra papà Gabriel, mamma Nancy, Eliseo, Leandro e la nostra equipe sanitaria e riabilitativa – conclude”.

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