Dopo 15 anni di lavoro, amore e passione il direttore generale Luigi Baioni lascia l’Ostiamare: l’addio si è consumato di comune accordo con la società. Un’avventura trascorsa in simbiosi con l’attuale casa dei biancoviola, ovvero lo stadio Anco Marzio che fu inaugurato nel 2008 alla presenza del grande Gianni Rivera.
Ostiamare, il dg Baioni se ne va: “Lascio una società sana e apprezzata da tutti, ma questo è il momento giusto per lasciare”
La notizia dell’addio di Luigi Baioni ha già fatto il giro dei centri sportivi delle società dilettantistiche e all’ormai ex dg biancoviola sono arrivate proposte lavorative interessanti nel giro di pochissime ore: “Io però ora mi prendo dieci giorni di pausa, poi decido – ci dice al telefono Luigi Baioni – Lascio questa società dopo 15 anni. Dal momento che è cambiata la proprietà mi sembra giusto lasciare. Auguro alla nuova società le migliori fortune. Hanno una struttura consolidata e faranno un ottimo lavoro.
Quando sono arrivato qui dall’Ostiantica, l’Ostiamare stava messa male. Era retrocessa in tutte le categorie. In questi 15 anni abbiamo gestito il club in maniera perfetta, pagato gli stipendi regolarmente a tutti, ma ciò che mi rende più orgoglioso è l’aver investito sui giovani di Ostia per creare un senso di forte attaccamento alla maglia e all’ambiente.
L’Ostiamare è diventata una società “simpatica” e apprezzata da tutti sia a livello di rapporti con altri club sia a livello istituzionale. Voglio ringraziare anche i tifosi con i quali c’è stato sempre un rapporto sincero e schietto. Se avessimo avuto più soldi da investire ci saremmo tolti soddisfazioni più grandi, ma sono orgoglioso di come abbiamo fatto crescere l’Ostiamare”.
Il momento più bello? La promozione dall’Eccellenza alla Serie D. Fu un campionato molto sofferto e festeggiammo con una torta di 30 metri in campo. Momenti indimenticabili. I ricordi più belli sono anche quelli difficoltosi.
Mi piace ricordare anche gli inizi quando eravamo in difficoltà, ma inaugurammo il campo alla presenza del grande Gianni Rivera che, all’epoca, era delegato allo sport del comune di Roma. Io me ne vado dall’Ostiamare, ma il calcio continua. Presto tornerò sui campi. Già tre-quattro società mi hanno contattato. Io, però, resterò sempre qui a Ostia o nelle vicinanze: sono troppo legato a questo territorio”.
Un senso d’appartenenza di Luigi ereditato dal papà Angelo, tenace condottiero per decenni della Pro loco di Ostia. Ora per Luigi si volta pagina “sportiva”. Alla prossima avventura.
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