Arrestati prestanome romani di un affarista colombiano: due in carcere e tre ai domiciliari

Operazione internazionale delle Fiamme Gialle: confiscati 1,6 milioni di euro

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Immagine di repertorio

Roma: riciclaggio internazionale di denaro e associazione per delinquere sono i reati ipotizzati per cinque persone tratte in arresto nelle ultime ore dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di finanza, a seguito di un’indagine internazionale partita dal 2019.

Operazione internazionale delle Fiamme Gialle: confiscati 1,6 milioni di euro

Cinque soggetti, indagati per i reati di riciclaggio e associazione per delinquere sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza su richiesta della Procura della Repubblica di
Roma, e ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, a seguito di un’indagine legata a riciclaggio internazionale.

In particolare l’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma riguarderebbe  un’ipotesi di riciclaggio internazionale di somme che sarebbero provento dei reati ipotizzati di corruzione e di appropriazione indebita di fondi pubblici venezuelani, destinati all’attuazione di un programma di sussidi alimentari.

A finire agli arresti all’aeroporto dell’isola di Capo Verde, un imprenditore colombiano risultato imputato dei suddetti reati di fronte all’Autorità giudiziaria statunitense. Quest’ultimo, poi estradato in esecuzione del mandato emesso dagli Stati Uniti d’America, avrebbe inoltre costituito numerose società attraverso le quali riciclare i proventi illeciti.

Nell’ottobre 2019 in relazione a tali illeciti, la Guardia di Finanza Nucleo Speciale, aveva già sottoposto a sequestro un appartamento di pregio sito nel centro storico di Roma (Via Condotti), del valore di circa euro 4,8 milioni, nonché 1,8 milioni di euro giacenti su un conto corrente acceso presso una banca italiana.

Secondo quanto emerso dalle indagini delle Fiamme Gialle, l’imprenditore colombiano avrebbe fittiziamente intestato le società di diritto estero a quattro cittadini italiani che avrebbero quindi agito in qualità di prestanome.

Per questi ultimi è stata quindi disposta dal GIP del Tribunale di Roma, la custodia in carcere nei confronti di due indagati e gli arresti domiciliari nei confronti di altri tre soggetti, oltre al sequestro preventivo finalizzato alla confisca per un importo di 1,6 mllione di euro.

Il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari e che fino a sentenze definitive vale la presunzione di non colpevolezza.

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