Pigneto, sit-in di solidarietà all’avvocato aggredito dai pusher

Sit-in di solidarietà al Pigneto all'avvocato che si è ritrovato più volte aggredito per aver denunciato degrado e violenze sotto al suo studio

Sit-in di solidarietà per Giovanni Ferrari, l’avvocato penalista del Pigneto, che da mesi si ritrova accerchiato da ubriachi, pusher e malintenzionati, che in più occasioni lo hanno anche aggredito.

Sit-in di solidarietà al Pigneto all’avvocato che si è ritrovato più volte aggredito per aver denunciato degrado e violenze sotto al suo studio

Ieri, 31 marzo, un gruppo di abitanti del quartiere Pigneto, anche con bambini al seguito, hanno organizzato un sit-in di solidarietà al quale hanno partecipato anche esponenti di Radicali Roma e del comitato di quartiere Pigneto Pop.

In risposta alla ventilata notizia che il  Municipio avrebbe intenzione di attivare delle telecamere come deterrenti, però, è arrivata come risposta il secco no dei radicali.

I radicali: “No alle telecamere, sì a un modello di sicurezza”

“Come Radicali Roma siamo solidali all’avvocato Giovanni Ferrari che nelle settimane scorse è stato oggetto di minacce e aggressioni ingiustificabili – hanno specificato Leone Barilli e Francesca Di Pompeo, rispettivamente segretario e tesoriera di Radicali Roma – Ma all’insicurezza dei quartieri non si risponde con l’installazione di qualche telecamera, ma con un progetto di sicurezza integrata che preveda il coinvolgimento dei servizi a tutela delle persone più fragili e degli operatori del terzo settore, oltre che delle forze di polizia”.

Non solo il Pigneto, molte zone di Roma soffrono di un aumento di episodi di violenza gratuita e di una sempre maggiore penetrazione della criminalità organizzata”, hanno precisato.

Da qui la proposta rivolta al Campidoglio di “tornare a programmare un piano per i servizi alle dipendenze da un lato e dall’altro si faccia promotore di una iniziativa rivolta verso il Parlamento per dare un colpo alla criminalità organizzata a partire dalla legalizzazione della cannabis. A febbraio 2021 abbiamo scritto, inascoltati, al Prefetto di Roma per chiedere di aprire gli Osservatori territoriali per la Sicurezza alla società civile e al terzo settore. Come dimostrano i fatti, senza un coinvolgimento più ampio questi organismi sono del tutto inefficaci nel dare maggiore sicurezza ai cittadini”.

La solidarietà anche della comunità senegalese

Nei giorni scorsi anche la comunità di senegalesi del quartiere aveva espresso solidarietà all’avvocato del Pigneto offrendosi a ripagare la targa dello studio spaccata. “Ho apprezzato molto questo gesto. Non tutti sono uguali”. Uno dei suoi aggressori infatti pare fosse proprio un cittadino senegalese.

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