Roma, buttavano rifiuti ingombranti per strada: smascherati da telecamere-trappola

I rifiuti ingombranti venivano gettati sui marciapiedi e sul ciglio delle strade: i vigili urbani hanno installato delle telecamere-trappole

Materassi e piccoli divani, cassettiere e comò. I rifiuti ingombranti, scarti di traslochi e sgomberi di appartamenti venivano gettati direttamente in mezzo alla strada, sui marciapiedi o accanto ai cassonetti dopo essere stati scaricati da furgoni presi a noleggio senza specificare la destinazione di uso.

I rifiuti ingombranti venivano gettati sui marciapiedi e sul ciglio delle strade: i vigili urbani hanno installato delle telecamere-trappole

Lo hanno scoperto i vigili urbani del Nucleo ambiente e decoro in una serie di accertamenti nei quartieri a Sud est della capitale che abbraccia i Municipi V, V e VII, dove ormai da settimane venivano segnalati cumuli di rifiuti ingombranti riversati a bordo strada.

Per cogliere gli scaricatori però gli agenti sono dovuti ricorrere alla installazione di telecamere-trappola, così non è stato difficile immortalare gli autisti e i loro accompagnatori mentre allargavano le piccole discariche abusive buttando a terra di tutto.

Le indagini sono state appena avviate e hanno già portato ai primi risultati: sono stati identificati i noleggiatori dei furgoni che si rivolgevano a normali società di rental per utilizzare poi i veicoli in maniera illecita prima di riconsegnarli.

Gli scarichi  abusivi nei Municipi V, VI e VII

Gli agenti della polizia municipale hanno registrato numerosi episodi di abbandono di rifiuti ingombranti, da mobili ad assi di legno fino anche a materiale edile di risulta, in ben tre municipi.

Le indagini proseguiranno anche nelle prossime settimane e potrebbero portare all’iscrizione di alcune persone su registro degli indagati per violazioni di natura ambientale.

A seguito delle irregolarità riscontrate, gli operanti hanno proceduto al sequestro di alcuni autocarri e furgoni e fatto spiccare sanzioni per un ammontare superiore ai 2mila euro. Sono tuttora in corso le indagini per risalire ad altri responsabili che, a vario titolo, risulterebbero coinvolti in una rete illegale sulla gestione e smaltimento dei rifiuti.

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