La Procura di Roma riapre le indagini sul giallo di via Poma. La pm Ilaria Calò avrebbe ascoltato un nuovo sospettato dell’omicidio di Simonetta Cesaroni, la ragazza di 20 anni, massacrata il 7 agosto del 1990 con 29 pugnalate, mentre lavorava negli uffici dell’Aiag nel quartiere Prati, a Roma. Uno dei più fitti misteri della cronaca romana.
A piazzale Clodio per chiarire il mistero dell’omicidio Cesaroni ascoltati i primi testimoni, tra cui l’allora dirigente della squadra mobile Antonio Del Greco
A piazzale Clodio sarebbe stato avviato un nuovo procedimento ascoltando una serie di testimoni, tra cui l’allora dirigente della Squadra Mobile, Antonio Del Greco. Tra gli inquirenti la cautela, però, è massima ma secondo quanto scrive il “Il Foglio” le nuove indagini riguarderebbero un sospettato che già all’epoca dei fatti finì nel mirino degli investigatori.
Il suo alibi, a distanza di oltre trent’anni, potrebbe essere smentito da nuovi elementi ora al vaglio dei magistrati.
L’avvocato Paolo Loria, difensore di Raniero Busco, l’ex fidanzato di Simonetta Cesaroni processato e assolto in via definitiva dall’accusa di essere l’omicida, non ha nascosto la sua soddisfazione per il nuovo procedimento. “Forse si arriverà al colpevole”, ha commentato il penalista, “Sono soddisfatto perché forse si arriverà al bandolo di questa matassa e si riuscirà a trovare il vero colpevole e liberare dal sospetto, che dura da 30 anni, una serie di personaggi assolutamente innocenti“.
Busco era stato messo sotto accusa a distanza di anni per la presunta coincidenza della sua dentatura con un morso sul seno di Simonetta. Circostanze poi tutte smentite.
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