Tor Vergata sede dell’Expo Roma 2030: le anticipazioni di Gualtieri alla presentazione a Dubai

La candidatura di Roma a Expo 2030: dalla sede al logo ecco com'è stato presentato il progetto a Dubai

La Vela di Santiago Calatrava (foto d'archivio)

Expo Roma 2030: svelato il sito dove Roma potrà prevedere l’allestimento dell’Esposizione Universale. Sarà l’area di Tor Vergata, che rappresenta il distretto ideale per un ambizioso intervento di rigenerazione urbana. Tutti i dettagli della presentazione ufficiale della candidatura di Roma all’Expo 2030 a Expo 2020 Dubai.

La candidatura di Roma a Expo 2030: dalla sede al logo, ecco com’è stato presentato il progetto a Dubai

al La candidatura di Roma a ospitare l’Expo 2030, avviata dal Governo e portata avanti dal Comitato promotore e da Roma Capitale, è stata presentata ufficialmente oggi nel Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai, e dove è stato svelato il sito dove Roma prevede di allestire l’Esposizione Universale.

Sarà l’area di Tor Vergata, celebre per la Vela di Calatrava, la Città dello sport incompiuta progettata come complesso sportivo polifunzionale dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava nell’area dell’Università.

Del progetto è stata realizzata la struttura di uno stadio del nuoto con l’intelaiatura della copertura che costituisce una caratteristica “vela a pinna di squalo” visibile anche da grande distanza, e la struttura di base dell’altro palazzetto per il basket e la pallavolo.

Un progetto avviato nel 2005, all’epoca del primo mandato della giunta di Walter Veltroni, che nelle intenzioni, era destinato a ospitare i Campionati mondiali di nuoto 2009. Per il protrarsi della costruzione, e per l’aumento dei costi, i mondiali di nuoto sono stati svolti nelle strutture del Foro Italico, realizzate tra il 1927 e il 1932, che avevano già ospitato l’edizione del 1994.

L’area di Tor Vergata, è considerata anche nelle parole del sindaco Gualtieri, il distretto ideale per un ambizioso intervento di rigenerazione urbana, inclusione e innovazione:

“Bisogna concepire l’Expo come occasione per avviare un’imponente opera di rigenerazione urbana. Non solo dell’area dell’Expo, ma di un intero quadrante di Roma ricco di potenzialità nel suo mix di natura, storia e scienza – ha dichiarato il Sindaco -. L’area sarà quindi un laboratorio aperto al contributo di tutti, in cui tracciare un nuovo modello di sviluppo del territorio”.

Prima di Expo 2030, Roma si prepara al Giubileo 2025

Roma ha inoltre l’occasione imperdibile di coniugare Expo 2030 con un altro evento di respiro mondiale e di grande importanza spirituale, il Giubileo 2025, che già si prepara a ospitare. Un’importante opportunità di sinergia per la realizzazione di opere e infrastrutture funzionali, pronte ad accogliere milioni di pellegrini, ottimizzando costi e risorse.

Il logo pensato per Roma Expo 2030 è una porta proiettata come un pezzo d’arte digitale (non-fungible token)

L’immagine di una porta esprime da sempre un simbolo di accoglienza, scambio e integrazione di culture diverse. Si tratta di un logo dinamico, che rappresenta uno dei caratteri distintivi della candidatura di Roma a Expo 2030 e mantiene la sua identità pur variando costantemente forma e colore. Sarà infatti proiettato con un’animazione sia all’esterno che all’interno del Padiglione Italia presente a Dubai e, nel corso della candidatura, sarà più di un semplice oggetto grafico; per la prima volta nella storia delle esposizioni universali, infatti, il logo di un’Expo diventa un NFT (non-fungible token) ed è salvato sulla blockchain. Un pezzo unico di arte digitale che ci accompagna verso un futuro sostenibile, digitale e connesso.

Consulente Creativo di Expo 2030 Roma è un professore italiano del Massachusetts Institute of Technology

Sarà Carlo Ratti, professore al Mit, direttore del Senseable City Lab, e fondatore dello studio di design e innovazione CRA Carlo Ratti Associati, il Consulente Creativo per la visione strategica di Expo 2030 Roma. Tra i diversi ruoli svolti, rappresenta una figura di spicco per le relazioni tra architettura e tecnologia, innovazione e sostenibilità. Con una vasta esperienza in occasioni internazionali, ha svolto un ruolo cruciale nelle ultime due Expo. Tra i suoi progetti recenti in questo ambito, vi è il masterplan per MIND (Milano Innovation District), che ridefinisce l’ex area di Expo 2015 trasformandola in un polo innovativo per la città. Infine, a Expo 2020 ha progettato il Padiglione Italia

“Il tema che abbiamo scelto, Together, vuole enfatizzare l’importanza di adottare valori comuni, in una prospettiva multidisciplinare e transculturale. Lo spazio fisico delle nostre città è il luogo che può e deve aiutarci a rafforzare i valori della diversità e del dialogo. Roma può giocare un ruolo chiave in questo scenario, tracciando una strada per il futuro delle manifestazioni internazionali. Tramite Expo, possiamo trattare di innovazione e sostenibilità in modi concreti, sia durante la manifestazione, sia per quanto sarà lasciato in eredità alla città di Roma”, ha spiegato il Prof. Carlo Ratti, Consulente Creativo per la visione strategica di Expo Roma 2030.

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