Ladispoli, padre geloso picchia la moglie per il fidanzamento della figlia

Per anni subisce maltrattamenti dal convivente pugile:  lo denuncia dopo l'ultima esplosione di violenza per la scoperta delle foto della figlia con il fidanzatino

carabinieri roma

Ladispoli: una misura cautelare personale nei confronti di un uomo di 35 anni, è stata eseguita oggi dai Carabinieri della Stazione di Ladispoli per presunti reati di maltrattamenti in famiglia. L’uomo originario di Cagliari, pugile e praticante di arti marziali, avrebbe già precedenti con la giustizia per reati simili a quelli per cui è attualmente indagato. I dettagli.

Per anni subisce maltrattamenti dal convivente pugile:  lo denuncia dopo l’ultima esplosione di violenza per la scoperta delle foto della figlia con il fidanzatino

I Carabinieri della Stazione di Ladispoli, al termine di un’approfondita attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, hanno dato esecuzione in giornata odierna ad una misura cautelare personale nei confronti di un pugile 35enne di Cagliari.

L’uomo, raggiunto dalla misura dei militari di Ladispoli,  sarebbe gravemente indiziato di aver malmenato la convivente, dopo aver scoperto alcune fotografie di una delle loro due figlie 13enni, intenta ad abbracciare e a baciare il proprio fidanzatino.

Alla vista della foto, che erano memorizzate all’interno del suo cellulare, l’uomo avrebbe perso la testa e dato in escandescenza prendendosela con la sua convivente, alla quale avrebbe usato violenza.

Le indagini che hanno portato al provvedimento di oggi, hanno preso il via dalla coraggiosa denuncia della convivente dell’indagato, ormai esasperata dalla violenza dell’uomo, al punto tale da aver meditato di farla finita.

La donna si è presentata quindi presso il comando Stazione dei Carabinieri di Ladispoli ed ha raccontato la sua disperazione ai militari, riferendo che la sera precedente era stata vittima di violenze da parte del 35enne convivente. Ai Carabinieri, la vittima avrebbe mostrando per altro i segni evidenti della violenza subita, accettando di farsi scattare le foto dei lividi lasciati sul suo corpo da una fibia. 

Il 35enne indagato ha precedenti con la giustizia per reati di violenza

Quest’ultimo episodio violento dell’uomo, scatenato dall’aver appreso di una relazione sentimentale della figlia minorenne, che la donna gli avrebbe tenuto nascosta proprio temendone la reazione, non sarebbe per altro il primo maltrattamento sopportato in famiglia.

L’uomo, pugile e praticante di arti marziali miste, nell’estate dell’anno 2020 insieme al fratello e al cognato, aveva aggredito fisicamente un ex componente del loro gruppo di amicizie, che avrebbe messo in guardia alcune ragazze dal frequentarli.

La vittima sarebbe stata malmenata selvaggiamente dai tre, tanto da causargli la perdita di un occhio, fatto per il quale il pugile 35enne era stato condannato in via definitiva a scontare tre anni di reclusione.

Al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, e nel rispetto dei diritti, questi sono da ritenersi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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