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Omicidio Acilia: eseguita l’autopsia sul commesso ucciso nell’agguato

Paolo Corelli è stato attinto da tre colpi di pistola e l'autopsia conferma che è stato un agguato da professionisti

Un agguato da professionisti: un colpo al cuore, un altro al torace e l’ultimo a un braccio. L’autopsia sul corpo di Paolo Corelli, il commesso di 47 anni, ucciso all’alba di ieri, lunedì 14 febbraio, sotto casa, in via Ettore Roesler Franz, ad Acilia, conferma che il killer non ha sparato a caso. Si è trattato di una esecuzione, probabilmente compiuta da un professionista. Le indagini una corsa contro il tempo per scoprire movente e autori dell’agguato.

Paolo Corelli è stato attinto da tre colpi di pistola e l’autopsia conferma che è stato un agguato da professionisti

L’esame autoptico è stato eseguito in mattinata nell’istituto di medicina legale dell’Università Tor Vergata dal dottor Mirko Massimilla subito dopo la nomina da parte del pm Stefano Luciani, titolare dell’indagine.

Nel frattempo i carabinieri del nucleo investigativo del Gruppo carabinieri Ostia stanno continuando a interrogare amici e parenti della vittima, a ricostruirne i contatti tramite il cellulare e a visionare le telecamere del quartiere, visto che a ridosso dell’abitazione non ce ne sarebbero. Il killer potrebbe essere fuggito con un ciclomotore o un’auto lasciata nelle vicinanze. O magari era atteso da un complice. Nei prossimi giorni sarà riascoltata anche la moglie della vittima che lo aspettava sotto casa per accompagnarlo a Fiumicino, al lavoro.

L’agguato era stato studiato probabilmente da tempo. Corelli, però, a quanto pare, non aveva mostrato preoccupazione, o almeno non si sarebbe confidato con nessuno.

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