A Ladispoli si sono verificati diversi casi di truffe perpetrate sfruttando le potenzialità della rete, online, come accaduto al titolare di “Centro Mare Radio”, Luigi Cicillini, che ha denunciato il tutto alla polizia postale.
La temibile mail ingannevole, reca il logo dei carabinieri ed il saluto del Comandante Generale dell’Arma, Teo Luzi
Nel suo caso – come spiegato al microfono di Fabio Nori – gli era giunta sul telefonino la fantomatica informativa, poi rivelatasi falsa, di comparizione in tribunale in qualità di persona indagata. “Aprendo come tutte le mattine la posta – spiega Cicillini – mi sono visto arrivare questa mail, ed anche se sono un utente esperto, mi immedesimo nei panni di chi può essere preoccupato da una missiva come questa. C’è il logo dei carabinieri, si afferma che la persona che la riceve è stata indagata per pedofilia, e chi ne sa poco cade in queste truffe preoccupanti”.
“L’appello che faccio è quello di ‘stare in campana’ perché si tratta di un inganno pericolosissimo”.
Ci sono vari tipi di truffa perpetrate via internet, ne abbiamo viste tante in questi anni. Dalle richieste di pagamento per parenti coinvolti in incidenti, all’inserimento di un codice pin su un messaggio telefonico (Leggi Qui). Per non parlare di quelle mail inviate per chiedere soldi in cambio della non pubblicazione della “prova” di essere entrati in siti “osé”.
Così come recentemente altre mail di phishing (esca) parlavano di presunte indagini in corso con la firma di alti funzionari della Polizia di Stato (Leggi Qui) o come quando recentemente altre “comunicazioni fake” in tempi di pandemia hanno riguardato il green pass dichiarato sospeso da un finto Ministero della Salute (Leggi Qui).
Altri tipi di truffa invece puntano ad acquisire i dati dell’internauta per renderli disponibili nel mercato nero informatico, come accaduto nel caso di un raggiro realizzato invitando le persone a compilare un modulo online (Leggi Qui).
Ovviamente sono tutte bufale dietro alle quali si nascondono hackers formidabili alla ricerca di soldi. Fino ad arrivare a quest’ultima raccontata da Cicillini che ai meno avvezzi nell’uso della tecnologia può risultare estremamente credibile: come detto nella e-mail c’è il logo ufficiale dell’Arma dei Carabinieri e il saluto finale, ovviamente falso, del Comandante generale, Teo Luzi, una persona che ovviamente non esiste, è un nome di fantasia, un falso.
Questo il testo della mail truffa
“Vi scriviamo per conto del direttore generale dell’ufficio Europol, Catherine De Bolle perché a seguito di analisi effettuate dalla nostra Brigata per la Tutela dei Minori, sulla rete informatica sono state individuate tracce dei suoi dati identificativi ed è oggetto di diversi procedimenti giudiziari per: pedopornografia, cyberpornografia, pedofilia ed esibizionismo. Scriva la sua giustificazione entro 72 ore affinché possa essere approfondita e verificata al fine di valutare delle sanzioni”.
“Trascorso questo termine – prosegue la “lettera” – presenteremo la nostra segnalazione al Maryvonne Caillibotte, magistrato al servizio penale della Corte d’Appello di Versailles ed esperta del Consiglio d’Europa in materia di criminalità informatica per stabilire un mandato di cattura nei suoi confronti. La tua famiglia, i tuoi cari e tutti gli altri vedranno cosa fai davanti al tuo computer”.
“I destinatari di questa ‘missiva’ siamo stati noi della radio – evidenzia Cicillini in conclusione – che, ovviamente abbiamo subito presentato denuncia ai Carabinieri di Ladispoli”.
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